Morte di Franceschi: domani in Francia via al processo

Il viareggino, in carcere perché sorpreso con una carta di credito falsa, stava male ed aveva un principio di infarto. Dalla perizia è emerso che ci furono ritardi negli interventi per curarlo. Verrà ascoltato il compagno di cella / Morte di Daniele Franceschi, la madre scrive a Renzi: "Lo Stato mi stia vicino" / Morte di Daniele Franceschi, la Procura: "Tre a processo"/ L'autobiografia segreta di Daniele / LE IENE: IRRUZIONE IN CASA ANTIGNANO - LE FOTO / LE FOTO DI DANIELE / LA DENUNCIA DI CIRA ANTIGNANO AI MICROFONI DI EUROPE 1 - IL VIDEO

Daniele Franceschi

Daniele Franceschi

Viareggio, 16 settembre 2014 - Prende il via domani alle 9, a Grasse, il processo per la morte del viareggino Daniele Franceschi, 36 anni, avvenuta il 25 agosto 2010 nel carcere della citta' francese in circostanze ancora da chiarire. Nel pomeriggio di oggi partiranno per Grasse la madre del ragazzo Cira Antignano, insieme ad alcuni parenti, e i due legali Aldo Lasagna e Maria Grazia Menozzi che hanno seguito la vicenda fin dal primo giorno. Nel processo sono imputati con l'accusa di "homicide involontaire" che equivale in Italia all' omicidio colposo, il medico del carcere Jean Paul Estrade e le due infermiere Francoise Boselli e Stephanie Colonna, insieme ai vertici amministrativi dell'ospedale di Grasse, dove doveva essere ricoverato Franceschi, che dovra' rispondere civilmente e dal punto di vista risarcitorio. In Francia la pena per i presunti responsabili e' di cinque anni di reclusione. Domani mattina verranno ascoltati per primi i superperiti, il cardiologo Meyer Elbaz e il medico legale, Norbert Telmon che dagli esami dell'autopsia stabilirono che Daniele Franceschi aveva una cardiopatia ischemica cronica e dal rapporto anatomopatologico e dall'elettrogramma risulto' che ci fu una onda T negativa in zona D 3 (ventricolo destro) e che Franceschi, in carcere perche' sorpreso con una carta di credito falsa, stava male ed aveva un principio di infarto. Dalla perizia e' emerso che ci furono ritardi negli interventi per curarlo. ​L'avvocato Aldo Lasagna conferma che dopo la lettera inviata in questi giorni dalla madre del ragazzo al premier Matteo Renzi, al ministro degli esteri, Federica Mogherini, al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi e al presidente della Commissione giustizia del Senato, Luigi Manconi per chiedere che lo Stato italiano sia al suo fianco durante il processo, nessuno ha risposto. "L'unica che ci ha dato il suo sostegno e che sara' presente e' la console di Grasse, Serena Lippi, - dice l'avvocato Lasagna - che e' una viareggina, per il resto per adesso nessuno si e' messo in contatto con la famiglia. Partiamo fiduciosi che poter avere giustizia per quanto accaduto a Daniele"

Secondo quanto appreso dai legali italiani il processo che inizia domani mattina presso il Tribunale di Grasse potrebbe concludersi con una sola udienza e quindi nella giornata di domani. Potrebbe slittare invece la sentenza. Oltre ai due periti che hanno constatato i ritardi nel curare il ragazzo per il principio di infarto che l'ha portato al decesso, verra' ascoltato anche il compagno di cella, ritenuto un testimone chiave per stabilire che Daniele non sia stato curato quando aveva accusato il malessere all'interno del carcere di Grasse.