Viareggio, 12 dicembre 2013 - PER ACQUISIRE al patrimonio comunale il Teatro Eden probabilmente la giunta Betti modificherà il piano particolareggiato della Passeggiata. L’intera operazione è già stata in parte affrontata durante l’ultima riunione di maggioranza, e sembra che non ci siano particolari ostilità nemmeno da parte degli alleati del Pd.

CI SONO vari aspetti da risolvere. Acclarato che secondo la giunta l’arrivo nella sede dell’ex Eolo di 1.500 mq di vendita del colosso Zara sarà un motivo di attrazione per la Passeggiata, e non un danno al commercio tradizionale, va superato il blocco dei lavori imposto a suo tempo dal comune stesso. Durante la giunta Lunardini la proprietà ha ottenuto il cambio di destinazione d’uso, da cinema a commerciale. Il piano particolareggiato però imporrebbe il mantenimento di una piccola sala cinematografica, la cui gestione appare sempre più problematica. Per l’assenza della saletta i lavori sono stati bloccati. La proprietà, Bertuccelli Srl, sta pensando al ricorso al Tar fino al Consiglio di Stato, sicura di vincere. Ma attorno al futuro dell’Eolo gira la possibilità per il comune di acquisire l’Eden.

INFATTI per legge i comuni non possono comprare immobili dai privati. Sono possibili solo permute. E’ per questo che la Bertuccelli Srl ha chiesto i diritti di superficie del Gran Caffè Margherita. Edificio simbolico per il quale la giunta Betti non vorrebbe rinunciare al controllo del capitolato della Passeggiata. Ecco invece che si fa strada l’ipotesi che venga venduto, all’interno della cessione del Cinema Teatro Eden, il diritto di superficie dell’Eolo. Un’ipotesi vantaggiosa anche per la proprietà e per Zara, visto che i cinema hanno lo sconto sui canoni della Passeggiata, e quindi il canone annuo passerebbe (all’incirca) da 70 mila a 130 mila euro annui.

LE INTENZIONI del sindaco Betti, manifestate in riunione di maggioranza, sono ormai chiare: tutto il pacchetto, dall’acquisizione dell’Eden al via libera per Zara all’Eolo, deve essere definito chiaramente in un accordo di programma a tre, cioè comune, Bertuccelli Srl, e lo stesso colosso spagnolo dell’abbigliamento. Al quale Betti intende chiedere precise garanzie occupazionali, e cioè che la maggior parte dei 30-40 dipendenti, che saranno assunti per la gestione del nuovo mega store, siano chiaramente viareggini. Betti non vuole ripetere l’errore del colega Lunardi che a Vecchiano ha contribuito al no «popolare» a Ikea, e poi è andato inutilmente a elemosinare qualche assunzione alla struttura che è stata accolta invece da Filippeschi a Pisa.