E’ tutto dolcemente Real: l’ironia sulle maglie «Ce ne anD...iamo»

Arzelà al settimo cielo: squadra spaziale

ESULTANZA Cesare Arzelà abbracciato da Lorenzo Bugliani dopo il gol del 2-0GIOIA INFINITA Il presidente Alessandro Mussi abbracciato da tutti i giocatori

ESULTANZA Cesare Arzelà abbracciato da Lorenzo Bugliani dopo il gol del 2-0GIOIA INFINITA Il presidente Alessandro Mussi abbracciato da tutti i giocatori

Forte dei Marmi, 18 aprile 2016 - DUE PROMOZIONI in quattro anni. Tanta roba il ruolino di marcia del Real Forte dei Marmi Querceta. Nata nell’estate 2012 (più che da una vera fusione, dall’insediamento della dirigenza del Querceta al “Necchi-Balloni”...sulle ceneri della scomparsa e gloriosa Unione Sportiva Forte dei Marmi), la società del presidente Mussi, dei gemelli Landi, di Tognetti, Martinelli e Candiloro faticò assai nella prima annata 2012-13 salvandosi in Promozione ai playout contro il Barga. Poi nella stagione 2013-14 arrivò 2ª e tramite i playoff fu promossa in Eccellenza, dove l’anno scorso (2014-15) da «matricola» chiuse al 3° posto e perse la semifinale playoff col Camaiore. Quest’anno (2015-16) il successo e la meritata festa, col 1° posto e la tanto sognata promozione in Serie D.

In due anni d’Eccellenza il Real FQ ha collezionato ben 116 punti totali (56 l’anno scorso, 60 quest’anno) ed ha avuto il capocannoniere: Arzelà (30 gol l’anno scorso, 21 quest’anno). I numeri nel calcio non mentono mai. E in questa stagione hanno detto che la squadra di Cerasa ha avuto il rendimento più costante di tutte le altre, confermando di esser stata costruita molto bene dal ds Pinzani nel mercato estivo (e anche in quello di riparazione coi ritocchi giusti: Bedei, Chimenti, Chianese e Andreotti) con tanti giocatori di valore, abili pure a saper ricoprire più ruoli così da rendere assai malleabile il materiale a disposizione di Cerasa che infatti tatticamente ha svariato dal 4-2-3-1 al 4-3-3 passando per il 4-3-1-2. Chapeau.

LA FESTA! Che la promozione in D fosse nell’aria lo si è capito subito entrando al “Necchi-Balloni”. Stadio vestito a festa e uno striscione inequivocabile («Grazie ragazzi!») esposto a bordo campo senza badare alla scaramanzia. La partita ha subito preso una piega precisa e non c’è stata storia. Al triplice fischio cori e spumante a go go, usato pure in stile premiazioni di Formula 1 e MotoGP per far la doccia a staff e dirigenti. C’è Chianese che s’improvvisa barman e riempe un thermos con un cocktail apprezzato da molti e bevuto da tutti. Fra i più su di giri Doretti, ebbro di gioia. Il tecnico Maurizio Cerasa, che si lascia ben volenteri trasportare dalla “rumba”, non ha dubbi: «Abbiamo vinto con merito un campionato difficile, grazie alla costanza.

Anche quando eravamo dietro ci abbiamo sempre creduto nella promozione. Non abbiamo mollato e alla fine è stata premiata la nostra tenacia e cultura del lavoro. I ragazzi sono stati straordinari, sempre sul pezzo a ogni allenamento. La società, in quel momento di critiche esterne che capitò, ha protetto me e la squadra. Il mio futuro? Se esiste la meritocrazia e contano i risultati, credo di meritare la riconferma». Il 38enne capitano e bomber Cesare Arzelà commenta così: «Io faccio il mio, devo segnare ed ho la fortuna di giocare in una squadra spaziale con compagni che spesso ti “apparecchiano”. In tre anni il Real FQ mi ha dato tutto ed io ho risposto coi gol». «È stata una stagione bellissima dove non sono mancati i momenti di difficoltà – analizza il ds Raffaele Pinzani – il momento decisivo è stato quando perdemmo a Forcoli. Il martedì ci ritrovammo al campo per l’allenamento. La squadra poteva crollare. Invece ha cambiato passo. Ci siamo guardati negli occhi e da lì abbiamo fatto sette vittorie e un pareggio nelle ultime otto giornate». La t-shirt celebrativa poi parla chiaro: «Siamo D un’altra categoria. Scusate se ce ne anDiamo».