L'inchiesta sulla Porto Spa: "E’ la prima volta nella mia vita che ho bisogno di un avvocato"

Pietro Romani si dice distrutto e prepara le proprie tesi difensive / BUFERA IN DARSENA

L’INDAGINE

L’INDAGINE

Viareggio, 23 novembre 2014 - «HO 53 ANNI e fino a ieri nella mia vita non avevo mai avuto bisogno di un avvocato...». Parla con la voce scossa Pietro Romani, direttore della Viareggio Porto finito – con il presidente Alessandro Volpe – nel mirino dell’inchiesta della Procura di Lucca su presunti abusi e spese folli effettuate nell’arco degli ultimi due anni, anche sei i profili delle accuse e delle contestazioni sono molto diverse: più pesanti per Volpe, più leggere contro Romani. «In tutta la mia vita non ho mai avuto un problema dove ho lavorato – ribadisce Romani –: all’improvviso, mi ritrovo addosso tante accuse che non stanno né in cielo né in terra». Accuse che hanno scosso il mondo del porto e della Darsena e che continuano a far discutere perché Pietro Romani e Alessandro Volpe sono «figli» del quartiere. «Su consiglio del mio legale Roberto Orlandi sto valutando se scrivere una lettera-memoriale – spiega ancora Pietro Romani – nella quale ribattere, una ad una, a tutte le accuse e le circostanze che mi vengono addebitate. Accuse che tutte le persone che mi conoscono ritengono assurde. Io voglio andare a giro a testa alta, guardando negli occhi la gente. Non ho fatto niente». Pur essendo sulla graticola Pietro Romani è più che mai impegnato a dimostrare che «nei miei confronti non c’è una contestazione che tenga. Purtroppo nel mondo ci sono persone cattive e invidiose...».

HA pochissima voglia di parlare Pietro Romani ma qualche parole è ugualmente sgorgata dalla sua voce. «Sono a pezzi – dice –: ripeto, sono stato fatto passare come una persona che si approfitta degli altri ma non è così. Non vedo l’ora di poter dimostrare come stanno realmente le cose. Credo che la stessa mia volontà di fare chiarezza l’abbia anche il presidente Alessandro Volpe». Insomma, i due indagati stanno preparando con i loro legali la tesi difensive. «Da quattordici anni lavoro alla Viareggio Porto – sottolinea ancora Pietro Romani – e in tutto questo arco di tempo non ho mai avuto alcun tipo di richiamo per il lavoro svolto. Sono rimasto incredulo quanto ho letto le accuse...».

E ANCORA oggi, Romani fa fatica a riprendersi dallo choc provato nel leggere le contestazioni mosse dalla Procura di Lucca, in particolar modo dal sostituto procuratore della Repubblica di Lucca, Fabio Origlio. Resta semmai da capire quali potranno essere le prossime mosse anche da parte dell’avvocato Enrico Marzaduri che tutela gli interessi del presidente della Viareggio Porto, Alessandro Volpe. Un fatto è certo: gli indagati e i loro difensori hanno venti giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti e depositare la documentazione relative ad indagini svolte dagli stessi legali. Resta semmai da vedere se i legali di Pietro Romani e di Alessandro Volpe consiglieranno i loro assistiti di presentarsi di fronte al magistrato per essere interrogati. Non rimane che attendere che cosa potrà accadere nei prossimi giorni: la Procura appare intenzionata ad andare dritto per la sua strada e a chiedere quanto prima il rinvio a giudizio dei due personaggi di spicco della Viareggio Porto.