Carla Fracci, il fascino chic di una stella

Intervista a un mito autentico della danza di ogni tempo

Carla Fracci

Carla Fracci

Marina di Pietrasanta, 31 luglio 2016 - «SUL PALCO sarò nel ruolo della regina Thalassa, un balletto rodato, uno spettacolo che è andato bene dovunque lo abbiamo portato. Una bella cosa. Anche tornare alla Versiliana, che è un po’ casa mia». Mito autentico della danza di ogni tempo, per la sua grazia leggendaria, ecco qui Carla Fracci che sulle coreografie di Fredy Franzutti – uno dei più apprezzati coreografi nazionali – porterà in scena stasera alle 21,30 «Sheherazade e le mille e una notte». Luogo, il teatro della Versiliana. Cast: Il Balletto del Sud, compagnia considerata la migliore realtà italiana di questo genere chiamato accademico narrativo. E al centro lei, eterea, leggera, divina, la signora della danza, che il 20 agosto festeggerà i suoi primi ottant’anni: in scena la figura regale di Carla Fracci, la freschezza di un corpo bellissimo e plasmato dall’impegno di una vita. Colpisce questa meravigliosa stella della danza per l’infinita saggezza espressiva e il carisma. In scena ogni suo gesto coreutico sa donare momenti di memorabile fascino.

Signora Fracci com’è tornare in Versilia?

«Anche se gli anni passano e i bambini crescono mi sento abbastanza in forma. Poi, come dici tu, torno in Versialiana, dove ho lavorato. In luogo dove ho passato e passo ancora delle bellissime vacanze. Ci sono amici che mi ospitano e qui mi sento tranquilla: è una perla la Versilia, un bellissimo luogo che amo, ci venivo con il pancione e poi con Francesco quando era bambino, a Villa Vittoria».

Amica dell’intellighentia di un periodo d’oro.

«Sì bei tempi dove accadevano cose meravigliose: amiche come Anna Maria Papi che ospitava nella sua meravigliosa casa fatta da Michelucci da Eugenio Montale a Farini, da Carmelo Bene a Henry Moor. E io ero lì con il pancione e il mio bambino in arrivo, un po’ coccolata da tutti loro che ero la più piccola. A rivederli ora sono stati periodi bellissimi che hanno segnato una grande amicizia, la cultura e tanta allegria. Purtroppo il tempo passa e tutti questi grandi personaggi ormai mancano e non solo a me. Alla cultura di quest’Italia».

Non ci giro intorno: il 20 agosto sarà il suo compleanno

«Ah no, guarda. Io non festeggio assolutamente. Il mio compleanno è già un traguardo ed è una festa esserci arrivata perchè ho capito che nella vita, lo dico senza la minima retorica, l’importante è essere ottimisti e non pessimisti. Ed essere circondati dall’affetto dei nostri cari».

Signora Fracci, è di ritorno da Ragusa.

«E’ una città bellissima che non conoscevo e me ne dispiace dal profondo del cuore. Ma non è mai troppo tardi. Ragusa è stata un’esperienza bellissima in un luogo magico: fare uno stage in mezzo a tanti bambini e ragazzi è stato importantissimo. Alla fine sono andata tra i ragazzi e non ti dico cosa è succsso (sorride). Diciamo che quello è accaduto mi succede spesso durante questi incontri: sento di essere voluta bene. Di essere apperzzata».

Lei è un punto di riferimento.

«Sono passati tanti anni e sì, lo sono ancora per i giovani, perchè il futuro è loro. Io credo che non sia giusto che i giovani non abbiano maestri: io ne ho avuti e ancora oggi li ringrazio. E anche chi inizia ne ha bisogno. Anche se pare che a qualcuno, incredibilmente, sembrino inutile».