Stazzema, scatta la battaglia contro la vendita dei gadget fascisti

Il sindaco Verona, insieme al collega di Marzabotto, si unisce alla proposta di legge dell'onorevole Fiano

Il sindaco Maurizio Verona ed Enrico Pieri di fronte alla lapide dei Caduti

Il sindaco Maurizio Verona ed Enrico Pieri di fronte alla lapide dei Caduti

Stazzema, 13 luglio 2017 - «No alla propaganda del regime fascista attraverso la vendita di oggetti sul web». Il sindaco di Stazzema Maurizio Verona e quello di Marzabotto, Romano Franchi, intervengono a difesa della proposta di legge del deputato Emanuele Fiano che mira a vietare la produzione, la distribuzione, la diffusione e la vendita di oggetti raffiguranti immagini o simboli del partito fascista.

«Ad oltre 70 anni dalle stragi che hanno colpito i nostri territori – dice Verona – assistiamo ad un proliferare messaggi che inneggiano a quelle ideologie che di quelle stragi furono colpevoli. Non è possibile derubricare a folklore o richiamare la libertà di parola allorché si parla di nazismo e fascismo. I simboli hanno la loro importanza ed il proliferare di oggetti che esaltano il Duce ed il fascismo venduti liberamente nelle bancarelle alla stregua di gadget o souvenir offendono la memoria di chi è morto per l’affermarsi di quelle ideologie che seminarono odio e violenza».

«Occorre vietare la libera vendita di questi oggetti di dubbio gusto, ma porci il problema di una grande azione culturale da svolgere soprattutto attraverso la scuola per far conoscere e far comprendere cosa fu il fascismo in Italia e cosa fu il nazismo per la Germania. Il web è uno straordinario strumento di democrazia, ma veicola anche messaggi ed idee che niente hanno a che vedere con la democrazia e che senza filtri divengono pericolosi come accade anche con la propaganda terroristica. La proposta di legge dell’onorevole Fiano metterebbe fine a questa odiosa vendita di accendini del Duce e bandiere con i fasci littori, e che si insegnino davvero le colpe di cui si macchiò il fascismo. Faremo un servizio migliore ai nostri ragazzi se la proposta di legge Fiano fosse approvata, per farsi meglio un’idea della storia».