Settantacinque viareggini nel terremoto: "E’ stato terribile, si muoveva tutto"

Don Luigi celebrava la messa a Cascia con i parrocchiani di S.Rita

Il santuario di Cascia

Il santuario di Cascia

Viareggio, 26 ottobre 2016 - «Io stavo celebrando la Messa accanto al corpo di S.Rita. Nella basilica a Cascia c’era tanta gente e tra questi settantacinque viareggini, miei parrocchiani. La prima scossa è stata terribile. Abbiamo avuto paura, siamo scappati. Meno male che non si è fatto male nessuno».

Parla con grande lucidità don Luigi Pellegrini parroco della chiesa cittadina intitolata a S.Rita e da qualche giorno titolare anche della parrocchia di Camaiore. Ma mentre intorno alle 21,30 ci racconta per telefono cosa è accaduto in Umbria arriva un’altra scossa. E’ bloccato su uno dei due pullman che proprio ieri avevano trasportato a Cascia sessanta parrocchiani dell’ex campo d’aviazione e del resto della città nel paese gioiello dell’Umbria dove si venera Santa Rita. Lì ieri sera sono state registrate le due scosse da 5.4 e 5.9 con epicentro proprio in Umbria. I sessanta viareggini e il loro padre spirituale sono degli scampati.

«Nessuno si è fatto niente – spiega don Luigi – ma la paura è stata grandissima. Io stavo predicando sull’altare vicino al corpo di S.Rita. Un momento spirituale molto intenso interrotto dalla scossa. Fortissima. E’ caduta tanta polvere, abbiamo temuto dei crolli ma la struttura della basilica ha tenuto. Ci hanno detto che sono stati fatti interventi anti sismici. Meno male». La gita era iniziata ieri e doveva concludersi oggi ma la comitiva viareggina è subito ripartita, non ha trascorso la notte in hotel. O almeno ha cercato di farlo. «Siamo andati subito nel vicino albergo che doveva ospitarci nel pernottamento – spiega don Pellegrini – abbiamo ripreso la nostra roba e siamo saliti in pullman. A questo punto ci ha fermati dalla protezione civile: dovevano accertare che la stabilità della strada fosse garantita. In Umbria le strade non sono come da noi eppoi le scosse sono state forti». Bloccati a bordo dei due pullman ma in una zona al sicuro da eventuali crolli i sessanta viareggini hanno cenato con i viveri che sono stati forniti loro dalla Protezione civile umbra. Intorno alle 23 don Luigi ripeteva che attendevano il via libera per ripartire. L’arrivo a Viareggio dovrebbe essere avvenuto nella notte. Insomma, nessun ferito neanche leggero ma tanta, tanta paura.