Strage, i familiari abbandonano il tavolo col Comune. "Non ci sono le condizioni"

Piagentini: "Noi andremo avanti, chi vuole può partecipare"

La strage di Viareggio

La strage di Viareggio

Viareggio, 6 febbraio 2018 - L'impossibilità ormai acclarata di portare avanti il lavoro del tavolo costituito con l'amministrazione comunale di Viareggio nel febbraio 2017, ha spinto l'Associazione dei familiari delle vittime della strage del 29 giugno 2009, il Mondo che vorreì, a proseguire le iniziative per conto proprio sul tema che era base del tavolo: 'La ricerca della sicurezza in ferrovia e nei luoghi di lavorò nella città. In una nota il presidente Marco Piagentini ricorda che «è sempre stato nostro desiderio, l'apertura del tavolo a tutte le forze politiche del consiglio comunale tale che fosse rappresentativo di tutta la città».

«Constatate le continue difficoltà che hanno impedito e impediscono il raggiungimento degli obbiettivi preposti - continua in una nota -, riteniamo opportuno impiegare il nostro tempo e le nostre energie in tante altre iniziative e progetti che ci vedono quotidianamente coinvolti su tutto il territorio nazionale». Uno degli obiettivi, ricorda ancora Piagentini, «era fare di Viareggio la città capofila nella battaglia per la sicurezza del trasporto ferroviario merci pericolose».

Per questo l'Associazione sarà lieta «di ospitare e di coinvolgere chiunque dell'amministrazione e del consiglio tutto sia interessato». A loro ha subito risposto il capogruppo del Pd in Consiglio comunale a Viareggio Luca Poletti spiegando di apprendere, «con rammarico», l'impossibilità di lavorare al tavolo dando ai familiari delle vittime «la piena collaborazione del gruppo Pd in Consiglio comunale che mai è stato interpellato dalla giunta viareggina sul tema». «Il 9 febbraio ci sarà la conferenza dei capigruppo - conclude Poletti -: chiederemo che il Consiglio si esprima sull'argomento che non può essere delegato solo alle volontà della giunta comunale, volontà che a noi restano completamente ignote».