Strage di Viareggio, parola alle difese. "E' stato un caso unico"

Continua l'iter processuale per il disastro che costò la vita a 32 persone

Da anni si chiede giustizia

Da anni si chiede giustizia

Viareggio, 29 settembre 2016 - Al via oggi, al processo per la strage di Viareggio a seguito del quale persero la vita 32 persone, le arringhe delle difese.

Dopo le durissime requisitorie e le richieste di condanne da parte dell'accusa (tra gli altri imputati l'accusa ha chiesto 16 anni per l'ex ad di Ferrovie Mauro Moretti e 15 anni l'ex ad di Rfi, Michele Mario Elia), oggi è stata la volta degli avvocati della Gatx Rail Austria, la ditta proprietaria del carro cisterna che avrebbe avuto l'assile usurato, e della Jugenthal, l'officina tedesca che si occupò della manutenzione e della revisione del carrello la cui rottura avrebbe provocato il deragliamento.

L'impostazione difensiva si è basata sul fatto che l'incidente avvenuto a Viareggio il 29 giugno 2009 sarebbe da considerarsi come caso unico, non prevedibile né assimilabile ad altri, e che quanto accaduto sarebbe da considerarsi come un insieme di avvenimenti consecutivi. Per i difensori vanno distinti il momento del deragliamento da quello della rottura della cisterna a quello della fuga di gas e dell'incendio che ha provocato la strage. In sostanza con le loro arringhe i legali degli imputati vogliono dimostrare come ciò ecceda dalle responsabilità di chi si era occupato della manutenzione dei carri ferroviari.