L’ospedale di Medjugorje si farà. Grazie alla onlus versiliese di Brosio

Già raccolti 200mila euro, costerà 1,7 milioni. Costituita una fondazione mista

Paolo Brosio con Elena Benvenutti vice presidente delle Olimpiadi del Cuore e presidente della Fondazione bosniaca che si occuperà dell’ospedale a Medjugorje

Paolo Brosio con Elena Benvenutti vice presidente delle Olimpiadi del Cuore e presidente della Fondazione bosniaca che si occuperà dell’ospedale a Medjugorje

Forte dei marmi, 13 novembre 2015 - UNDICI mesi dopo l’inizio della campagna di raccolta fondi per il Progetto “Mattone del Cuore – Primo Presidio Ospedaliero di Pronto Soccorso di Medjugorje”, progetti case di accoglienza orfani ed anziani abbandonati, famiglie povere dell’Erzegovina e progetti di solidarietà per i poveri in Italia, si avvia la procedura di costituzione di una Fondazione bosniaca nel comune di Citluk. E’ questa la prima realizzazione di una fondazione bosniaca figlia di un’associazione versiliese nata a Forte dei Marmi, la onlus di Paolo Brosio ‘Olimpiadi del Cuore’ nata nel 1997 con la denominazione Black spruts, le ‘seppie nere’.

L’Associazione avrà al momento sede nello studio legale dell’avvocato Ivan Primorac a Citluk, appunto nei luoghi delle apparizioni mariane. L’obiettivo è quello di realizzare il pronto soccorso e i risultati sono già straordinari. La campagna per la raccolta fondi del progetto “Mattone del Cuore” è iniziata il 15 gennaio 2015 con la messa in onda della trasmissione “Scherzi a Parte – Le Iene” condotta da Paolo Bonolis e poi si è concretizzata in una campagna di spot solidali dal 1-7 febbraio 2015 e con un’inaspettata convocazione ain Santa Sede di paolo Brosio da parte di Papa Francesco. In meno di undici mesi sono stati raccolti duecentomila euro per l’ospedale, trentamila euro per i progetti Orfani ed Anziani dell’Erzegovina, diecimila euro per donazioni a favore di famiglie povere e parrocchie in difficoltà in Bosnia e in Italia, per un totale di 240mila euro.

Questo significa che al di là di quelli che sono i problemi burocratici e amministrativi bosniaci entro il 2016 si dovrebbe attivare il cantiere. L’opera progettata da Vittorio Gugole dovrebbe costare circa 700mila euro al grezzo, 1,5-1,7 milioni con l’impiantistica. E’ un’opera indispensabile a circa un chilometro dalla chiesa di S.Giacomo patrono di Medjugorje (e infatti la Fondazione porterà il nome di questo santo) e servirà 2 milioni di pellegrini che ogni anno si recano nei luoghi mariani oltre alla popolazione locale che ad ora deve recarsi a Mostar (poco meno di un’ora di strada tortuosa) per curare sia le piccole che le grandi patologie. Previste a Citluk un pronto soccorso, una cardiologia, un’ortopedia e due sale chirurgiche La Misericordia di Firenze ha già donato un contributo importante per sostenere i progetti di carità e ha accolto con entusiasmo l’idea di realizzare nel nuovo pronto soccorso ospedaliero un centro di soccorso PET (Punto di emergenza territoriale). Il presidio ospedaliero di Medjugorje dovrà essere di aiuto non solo per i cristiani di tutto il mondo ma anche per i residenti bosniaci musulmani, i serbi ortodossi e i croati cattolici, in special modo di sostegno alle famiglie povere.