Giardino della libertà preso d’assalto. "Gli spacciatori spadroneggiano"

Giuseppe Pirrello: "Trovai la droga e la consegnai, mi hanno minacciato"

Giuseppe Pirrello indica la zona del Giardino della libertà presa di mira da spacciatori e balordi

Giuseppe Pirrello indica la zona del Giardino della libertà presa di mira da spacciatori e balordi

Viareggio, 22 ottobre 2017 - "Verrebbe veramente la voglia di mollare tutto. Andiamo avanti ma siamo soli, anzi solissimi. Comune, prefettura, questura, addirittura il Ministero degli Interni, a cui ho scritto personalmente, sanno che siamo diventati, nostro malgrado, un’autentica centrale dello spaccio». E’ un vero e proprio grido d’allarme quello che lancia dalle nostre pagine Giuseppe Pirrello, vice presidente della Bocciofila «Giardino della libertà» nella pineta di ponente.

«Il degrado attorno alla bocciofila – dice – è totale e desolante. Spacciatori e drogati fanno letteralmente quello che vogliono tanto sanno che, eccetto qualche retata spot, per loro l’impunità è assicurata». A pochi metri dall’ingresso de il «Giardino della libertà» giace anche, completamente abbandonato, il casottino in legno che il Comune aveva adibito a sede distaccata, per i piccoli, della libreria. «Una volta dentro – racconta ancora Pirello – c’erano dei libri. Adesso è un ritrovo per sbandati e la notte vi ci esercita la professione più antica del mondo un’africana che dall’aspetto mi pare anche decisamente cagionevole di salute». Pirrello si sente abbandonato dalle istituzioni e non le manda a dire. «Negli ultimi 6 anni – specifica – avrò presentato una decina di denunce querele ma che non hanno mai portato a nulla. Non mi, ci, resta che difenderci da soli».

E ciò che accadde a Pirrello qualche tempo fa è decisamente inquietante. «La nostra struttura – racconta – è grande. Oltre duemila metri quadrati con salone riscaldato per l’inverno, due pallai, magazzino, bar e direzione. Tutto è recintato ma gli spacciatori ci hanno preso di mira e non si fanno scrupoli ad entrare quando vogliono. Talvolta è accaduto anche quando siamo aperti ma è soprattutto la notte, nonostante le luci e le nove telecamere installate che la fanno da padroni. Razziano, fanno danni e poi nascondono, facendo delle vere e proprie buche per terra, soldi e cocaina. Quasi quotidianamente – continua – trovo fossette in giro per la struttura e qualche tempo fa, all’interno di una di queste vi trovai un grosso rotolo di banconote, in tutto quattrocento euro, e un sacchetto contenente cocaina. Consegnai seduta stante tutto alla polizia e quando rientrai alla bocciofila trovai tre o quattro spacciatori ad aspettarmi perché volevano indietro soldi e droga. Ho sempre praticato arti marziali ed ho avuto modo di dimostrarlo a loro ma non è accettabile una cosa del genere».

Sergio Iacopetti