Sant’Anna di Stazzema, il 73esimo anniversario della strage / FOTO

Il presidente della Repubblica: "Dobbiamo rendere sempre più forte la democrazia". L'assessore regionale Bugli: "In questo luogo simbolo si è concentrato tutto il dolore del Novecento"

Sant'Anna di Stazzema, celebrazioni 73esimo anniversario della strage (Umicini)

Sant'Anna di Stazzema, celebrazioni 73esimo anniversario della strage (Umicini)

Stazzema (Lucca), 12 agosto 2017 - Oggi, in occasione del 73° anniversario della strage di Sant’Anna di Stazzema (uno degli episodi più efferati del secondo conflitto mondiale, 560 le vittime), questa mattina alle  9 nella piazza della Chiesa sono iniziate le celebrazioni.

Sul sagrato l’Arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto, ha celebrato la messa. Poi è intervenuto l'assessore regionale Vittorio Bugli, che ha sottolineato:  "La memoria non è soltanto una dimensione personale ma una grande e decisiva questione politica che segna la storia di una comunità nel profondo, lasciando segni indelebili".

"Ci troviamo in un luogo simbolo – ha detto Bugli - in cui si è concentrato tutto il dolore del Novecento. Oltre il commosso omaggio alle vittime – ha proseguito Bugli - oltre la testimonianza del dolore, dobbiamo rinnovare la promessa di impedire che le condizioni che resero possibili così tanti lutti si ripetano e tenere sempre a mente il monito di Primo Levi sul rischio che la storia torni anche sui propri passi peggiori".

"Questa orrenda carneficina – ha quindi proseguito l'assessore- è uno degli episodi più feroci dell'estate del 1944 in territorio toscano. La nostra regione ha pagato un prezzo molto alto per la conquista della democrazia e della libertà; 4.461 le vittime degli eccidi nazifascisti, 658 i condannati dal tribunale speciale, un decimo di tutti i danni di guerra, centinaia di deportati. Sono 83 i Comuni toscani che tra il '43 ed il ‘45 subirono l'offesa della violenza nazifascista con ben 281 stragi".

"Oggi siamo in un momento particolare, dentro una congiuntura sociale ed economica che ci spinge ad allargare lo sguardo oltre le immagini raccapriccianti di questo eccidio feroce proprio per non venir meno all'impegno tante volte ripetuto di lavorare per la pace e per lo sviluppo del nostro Continente, facendone un modello di "potenza civile" nel campo dei diritti, del lavoro, della democrazia e della cittadinanza". "Per questo l'Europa non deve avere la paura di perdere la sua "identità" e i suoi valori. Perché i "nostri valori" sono quelli indicati nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea: Dignità, Libertà, Uguaglianza, Solidarietà. L'Europa che dobbiamo difendere è questa: l'Europa che riconosce la dignità della persona come valore primario e che difende la libertà di espressione, di religione, di orientamento sessuale". "In un luogo come Sant'Anna di Stazzema e di fronte ad una rappresentazione così estesa ed esplicita del dolore e del male si può talvolta perdere la speranza . Perciò voglio riprendere le parole che Hannah Arendt - ha concluso l'assessore - ha messo alla fine del suo libro 'Le origini del totalitarismo' in cui scrive: ‘Ogni fine della storia contiene necessariamente un nuovo inizio. L'inizio è la capacità dell'uomo. Politicamente si identifica con la libertà umana. Questo inizio è in verità ogni uomo'".

Il sindaco di Pietrasanta, Massimo Mallegni, in un post su Facebook ha scritto: "73 anni fa la strage di Stazzema: qui l’uomo, e la politica, hanno dato il peggio di sé. Hanno toccato il punto più basso".

Le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.  "A 73 anni dall'atroce, disumano eccidio di Sant'Anna di Stazzema desidero esprimere il mio deferente pensiero per le tante vittime innocenti, e la mia affettuosa vicinanza ai loro familiari e discendenti, i quali, insieme all'intera comunità di Sant'Anna, hanno saputo tenere viva la memoria, trasmettendo alle generazioni più giovani quella speranza di pace, quegli ideali di libertà, quei valori di rispetto della dignità di ogni persona, che in quel 12 agosto di morte sembravano per sempre negati".  "In questa nostra terra - ha aggiunto -  si è consumato uno dei crimini più spaventosi della seconda guerra mondiale. Le rappresaglie e le barbarie ai danni delle popolazioni civili, purtroppo, non erano rare, eppure la ferocia nazifascista si abbatté allora sulla gente di Sant'Anna di Stazzema in modi così orribili da far calare il sonno della ragione e del senso di umanità".

"Tra le centinaia di corpi bruciati e oltraggiati - ha sottolineato il capo dello Stato - spiccheranno per sempre i ricordi di gemme di vita, come la piccola Anna, uccisa a soli 20 giorni, o come gli otto fratellini Tucci, sterminati accanto alla mamma che implorava pietà. Quelle vite spezzate  sono divenute simbolo di riscossa morale e civile. Ci richiamano all'impegno per costruire una società di donne e uomini liberi, in cui prevalgano la solidarietà, la giustizia, l'uguaglianza dei diritti".

"Il ricordo della strage rappresenta per tutti noi, per l'Italia e per l'Europa, per la Repubblica Federale Tedesca, una responsabilità comune: rendere sempre più forte la democrazia - ha concluso -  conquistata al prezzo di tanto sangue e tanti sacrifici, è un compito storico da assolvere nelle scelte più grandi e in quelle più piccole, non dimenticando mai i valori comuni che fondano la civiltà del nostro continente e non consentendo agli egoismi e alle paure di prevalere sui doveri morali di solidarietà e di cooperazione tra gli Stati".

Il senatore Andrea Marcucci. "Dobbiamo dire che antifascismo è una parola moderna. Luzzatto diceva, dieci anni fa, che l'antifascismo è come un abito vecchio, da riporre in soffitta, un valore del passato. Non è così. Dobbiamo estendere le pene per apologia di fascismo, anche sul web. Punire la propaganda e l'apologia di fascismo non è liberticidio. Il fascismo non è tollerabile, il fascismo non è un'opinione: è un reato, dal 1952". Lo ha detto  il senatore Andrea Marcucci (Pd), presidente della commissione cultura del Senato, nel suo intervento a Sant'Anna di Stazzema. "La memoria - ha aggiunto  - è un patrimonio che accomuna giovani e meno giovani, ed è un baluardo contro la retorica. La nostalgia del passato e la xenofobia si mescolano alla retorica: non possiamo rimanere indifferenti a quello che sta succedendo intorno a noi".

C'è, ha proseguito, "un clima di odio che trasuda dai social network, caccia agli stranieri, insulti ad Emanuele Fiano deridendolo per le sopracciglia, come a voler evidenziare la provenienza della sua famiglia: suo padre era un ebreo internato nei campi di concentramento. Dobbiamo investire sulla formazione dei ragazzi intensificando le visite a Sant'Anna e in luoghi come questo".

Il sindaco di Stazzema Maurizio Verona. "La nostra democrazia non è a rischio ma la guardia non deve essere abbassata. Abbiamo il dovere, col ministero della Pubblica istruzione, di far sapere molto bene cosa fu il fascismo", "è oltraggioso e di cattivo gusto vedere gadget con simboli fascisti venduti sulle bancarelle: offendono la memoria". 

Il presidente della Regione Enrico Rossi.  "Per non dimenticare e interrogarci sull'oggi. Il 12 agosto 1944 le SS tedesche, insieme ad elementi italiani della brigata Mussolini, effettuarono la strage di Sant'Anna di Stazzema, sull'Appenino Toscano. Cinquecentosessanta le vittime, donne, vecchi e bambini. Non si trattò di rappresaglia ma di atto terroristico premeditato. Erano soprattutto profughi che fuggivano dalla guerra e dai bombardamenti. Ricordare questi fatti significa anche interrogarci su ciò che noi oggi stiamo facendo o non facendo per salvare la vita di tante donne, giovani, bambini che nel mondo scappano dalla guerra, dal terrore e dalla violenza delle dittature". Lo scrive oggi su facebook il presidente della Toscana Enrico Rossi.

Tante persone hanno affollato la spianata del Monumento Ossario di Sant'Anna. Alcuni dei testimoni della strage, sopravvissuti, sono ancora vivi. Enrico Pieri, che il 12 agosto 1944 aveva 10 anni, ha ringraziato, durante il suo saluto, le tante persone presenti: "Veniamo qui e impegniamoci per un mondo di pace. Di memoria c'è bisogno", ha detto.

Alla cerimonia hanno presenziato molti giovani, anche tedeschi che hanno preso parte al Campo della Pace incontrando i superstiti. Un progetto sostenuto dal Comune di Stazzema e finanziato dal Land Baden-Wurttemberg. In loro rappresentanza Arbina Dika e Julian Kufferath hanno raccontato con emozione la loro esperienza e il contatto umano avuto coi superstiti: "Non ci siamo solo informati, qui ci siamo educati", hanno detto.

Per la Repubblica Federale Tedesca c'era il ministro plenipotenziario dell'Ambasciata Irmgard Maria Fellner che ha annunciato nuovi finanziamenti tra cui il sostegno del Governo tedesco, con il ministero degli Esteri, alla stagione dell' Organo della Pace di S.Anna. Al termine è stata inaugurata la mostra 'Colori per la Pace' con disegni realizzati da bambini di tutto il mondo visitabile al Museo Storico e all'Ossario fino al 18 agosto. Sono stati emessi 12 rintocchi dalla Campana della Memoria, il cui suono si è propagato per tutta la vallata.