Botte da orbi al Piazzone. Identificati due richiedenti asilo

I carabinieri: "Un diverbio scoppiato per futili motivi"

Carabinieri e ambulanza intervenuti per soccorrere uno dei litiganti

Carabinieri e ambulanza intervenuti per soccorrere uno dei litiganti

Viareggio, 16 dicembre 2017 - Prima le grida, poi gli spintoni ripetuti. E la paura è esplosa nel pieno del mattino al Piazzone. Due richiedenti asilo se le sono infatti date di santa ragione in via Zanardelli nella zona delle Logge, nel momento del passaggio di tante persone intente allo shopping natalizio o a fare colazione nella vicina pasticceria. «Un diverbio scoppiato per futili motivi» spiegano i carabinieri, prontamente intervenuti sul posto. I passanti hanno infatti richiesto l’intervento degli uomini dell’Arma e di un mezzo del 118. Inizialmente infatti c’era il timore di un possibile accoltellamento. Alla vista dei carabinieri i litiganti hanno chiuso la discussione e uno dei due stranieri si è sdaiato a terra sul marciapiede a ridosso dei chioschi palesando un malore, e così i volontari dell’ambulanza l’hanno trasportato al pronto soccorso dove le sue condizioni però non sono apparse affatto preoccupanti. Anzi, secondo alcuni testimoni presenti avrebbe finto platealmente uno svenimento. Entrambi gli stranieri sono stati identificati: si tratta di due richiedenti asilo ospitati uno in una struttura in provincia, e l’altro fuori provincia. Secondo quanto ricostruito, nessuno dei due aveva con sè coltelli o altri oggetti contundenti, tanto da confermare l’ipotesi di una scazzottata on the road. L’episodio riporta però alla luce i troppi casi di aggressioni tra extracomunitari, anche durante il giorno e nel cuore di un mercato che ha ancora troppe attività chiuse. E la questione è diventata motivo di acceso dibattito sui social. «Abbiamo paura, è assurdo che accadano fatti del genere», sbottano alcuni; «c’è bisogno di maggior sorveglianza» fanno eco altri, inneggiando «a quando si stava meglio». E il dito viene puntato sulle «risorse boldriniane» e sul «futuro culturale che avanza» in un momento in cui l’accoglienza deve fare i conti con la paura.

Fra.Na.