Principino all'asta, ma non si presenta nessuno

In vendita per quasi 5 milioni di euro

Il Principino

Il Principino

Viareggio, 29 aprile 2017 - Deserta, come la sua spiaggia in queste insolite giornate di fine aprile. Così è andata l’asta del Principino, in vendita per 4milioni e 475mila euro. Nessuno si è fatto avanti per rilevare i rami aziendali, gli immobili e i beni mobili che costituiscono l’antico complesso ex Select; cioè il centro congressi e lo stabilimento balneare Principe di Piemonte. Sotto i cui ombrelloni è passata la storia. Rifugio al sole della famiglia Moratti, Maldini e Nannini; orizzonte di ispirazione per il premio Rèpaci; buen ritiro di Galeazzo Ciano e Edda Mussolini; salotto culturale al sole dove si sono incontrati intellettuali e artisti di ogni epoca. Ma la storia non ha alcun valore, almeno sul mercato. E senza offerte, l’offerta minima di vendita scende. Del 25%. Dunque in seconda battuta il prezzo minimo d’acquisto per il Principino sarà di 3milioni e 357mila euro. Ieri Donato Bellomo, il curatore della fallita Viareggio Patrimonio che con un debito di 80milioni di euro ha inghiottito una grande fetta del patrimonio pubblico, e Marco Neri, curatore della fallita Centro Congressi Srl in liquidazione, si sono incontrati. Per fissare la prossima asta: scadenza il 4 luglio.

NELL’IMMEDIATO c’è da pensare ad organizzare la spiaggia per la stagione estiva. «Certamente – spiega il curatore Bellomo – dobbiamo predisporre delle isole di sorveglianza e assistenza bagnanti. Senza questo servizio infatti decadrebbe il diritto di concessione della spiaggia». L’affidamento dello stabilimento a terzi – come accadde la scorso anno quando la gestione dell’arenile passò alla cooperativa sociale “Il girasole”, supportata dalle Misericordie di Torre del Lago e di Lido di Camaiore – non è un passaggio affatto scontato. «Si tratta comunque di un fatto eccezionale, che – prosegue Bellomo – in questa fase dobbiamo ancora valutare. Al momento nessuno si è fatto avanti con alcuna proposta. Intanto pensiamo a garantire lo sorveglianza». Dunque, quello che per intere stagioni è stato il bagnasciuga dei vip, degli sportivi, di intellettuali e artisti, un lembo di spiaggia libera. Popolare. La spiaggia degli ombrelloni patchwork, della carovane di ragazzi. Delle borse frigo colme, degli asciugamani stesi come tovaglie. Sempre che qualcuno, nel giorno giorno dell’indipendenza, non si faccia avanti.