Piste ciclabili a ostacoli e strisce sbiadite

Tutti i lavori lasciati a metà

Tanti ciclisti anziché percorrere l’apposito tracciato si riversano in Passeggiata creando disagi ai pedoni

Tanti ciclisti anziché percorrere l’apposito tracciato si riversano in Passeggiata creando disagi ai pedoni

Viareggio, 25 ottobre 2016 - Quando i lavori si lasciano a metà, o comunque non finiti, quando riprendono – se riprendono – oltre ad un costo ovviamente maggiorato, si deve comunque correre ai ripari perché nel frattempo quelli eseguiti risultano quanto meno deteriorati. E’ il caso – nemmeno a dirlo – di Viareggio, dove – per esempio – la ristrutturazione della Passeggiata fra il Canale Burlamacca e piazza Mazzini non ha l’asfaltatura definitiva, altrettanto dicasi della parallela pista ciclabile – anche questa incompiuta – che negli incroci con i passaggi fra la Passeggiata e viale Manin la piastrellatura di questi ultimi è più alta dei primi, provocando ai ciclisti continui sobbalzi. Se poi guardiamo al continuo della pista ciclabile fino al Marco Polo, questa presenta un fondo stradale più adatto ai fuori strada che alle biciclette. E già che parliamo di piste ciclabili, c’è quella parallela a via Vespucci che non presenta alcuna segnaletica che la qualifichi come tale.

Per cui i ciclisti che la frequentano non possono lamentarsi più di tanto, perché – così come stanno le cose – lo stesso diritto è esteso ai pedoni. E questo a prescindere dal fatto che quella parallela alla passeggiata, munita di segnaletica (seppure mezza scomparsa), è frequentata solo da una parte dei ciclisti, perché molti preferiscono la Passeggiata che, se non andiamo errati, è solo pedonale. E’ vero che ciò avviene per assoluta mancanza di senso civico, ma se ogni tanto qualcuno facesse rispettare il divieto con conseguente sanzione, anche i più recidivi sarebbero costretti a rispettare il divieto. Sempre per quanto riguarda la Passeggiata, i praticelli che la separano da viale Manin sono praticamente terra di nessuno, in quanto poche persone civili usufruiscono dei passaggi piastrellati.

E’ vero che questi sono talmente lontani l’uno dall’altro – colpa del progettista – che non si fa di necessità virtù tanto da non rispettare il verde di quelle che dovrebbero essere aiuole. Per cui il potenziale praticello in molti punti è scomparso completamente, diventando un passaggio sterrato con un risultato estetico tutt’altro che edificante. Ancora a proposito di piastrellatura ci spostiamo nel centro cittadino. Qui la piastrellatura della pedonale via Battisti è completamente dissestata da tempo agli incroci con le vie Matteotti e Machiavelli per il continuo passaggio di auto e anche di pullman. Cosa si aspetta a sistemarla prima che sia troppo tardi? Tutto questo ricade ovviamente sul decoro urbano che, per le ragioni suddette, dovrebbe essere una delle principali caratteristiche, se non proprio quella principale, di una città-stazione balneare estiva. Se poi aggiungiamo la pressoché totale mancanza di pulizia di molte strade perché lo spazzamento meccanizzato è ostacolato dalla presenza di auto in sosta che non tengono conto – ovviamente i loro proprietari – dei divieti di sosta durante le ore del passaggio. Una cosa peraltro è certa: con l’avvicendarsi dei commissari, tre in quattro anni, la città è destinata ad imboccare la via del non ritorno.