Pavone morto annegato, indagati sindaco e assessore

Il reato ipotizzato è concorso in maltrattamento di animali

La manifestazione di protesta dopo la morte del pavone (foto Umicini)

La manifestazione di protesta dopo la morte del pavone (foto Umicini)

Viareggio, 22 giugno 2017 - Il sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, e l'assessore alla tutela degli animali Gabriele Tomei sono indagati dalla procura di Lucca per la morte di una pavona del laghetto dei cigni nella pineta di Ponente. L'animale era stato ritrovato lunedì mattina in acqua senza vita. Il reato ipotizzato dal pubblico ministero Elena Leone è di concorso in maltrattamento ad animali, previsto dal codice penale.

A denunciare il caso alla magistratura sono state le Guardie Ecozoofile della Kronos, che martedì erano intervenute per sequestrare a sorpresa il pavone maschio rimasto, considerato in pericolo di vita vista la fine fatta dalla compagna. Dopo i lavori di restauro del laghetto l'amministrazione comunale aveva aggiunto ai cigni nel laghetto anche i due pavoni, nonostante le proteste di cittadini che avevano raccolto circa 700 firme per convincere gli amministratori a spostare gli animali che non possono vivere nell'acqua. Avevano segnalato il rischio di sopravvivenza dei pavoni anche alcune associazioni animaliste, ribadendo che i pavoni vivono sulla terra e non nell'acqua.

Dagli atti della Procura risulta che la femmina era costretta a stare in uno spazio accanto al laghetto e che al maschio sono state tarpate le ali per impedirgli di allontanarsi in volo. Il pm ha ritenuto necessario il sequestro della pavona morta, come «corpo del reato», per accertare le cause del decesso. Intanto nessun commento da parte del Comune sulla vicenda. Diversi cittadini chiedono da giorni le dimissioni dell'assessore, Sandra Mei, responsabile secondo loro di avere deciso di collocare i pavoni nel laghetto in pineta. Stamani le guardie Ecozoofile hanno prelevato un cigno che non stava bene per farlo visitare da un veterinario.