Ora Giorgio il pavone non è più solo. E' arrivata Nadia, un dono d’amore

La pavoncella è all’Uovo di Colombo, dove vive l’animale sequestrato

Nadia arriva dall’allevamento Pavoniec di Chiavari gestito dal veterinario Massimo Amboini di Pavia

Nadia arriva dall’allevamento Pavoniec di Chiavari gestito dal veterinario Massimo Amboini di Pavia

Viareggio, 23 novembre 2017 -  E’ UNA storia particolare, speciale. Di grandi passioni e anche d’amore. Che unisce tante vite diverse. E’ la storia di Nadia, la pavoncella che da sabato vive con Giorgio. Il pavone del laghetto dei cigni, sequestrato dalla Procura di Lucca dopo la morte della sua ‘compagna’. Nadia, così si chiama la pavoncella arrivata in città da Chiavari. Dall’allevamento amatoriale Pavoniec del veterinario Massimo Amboini di Pavia.

Nadia come la pasionaria del Laghetto, che fin dall’inaugurazione dopo i lavori di riqualificazione contestò la vanità umana. Contestò la decisione dell’amministrazione Del Ghingaro di mettere in mostra una coppia di pavoni in uno stagno; un ambiente inadatto, potenzialmente pericoloso, per la specie. E infatti, poco più di un mese dopo, la pavona fu trovata morta sul pelo dell’acqua.

Da allora Giorgio il pavone, che fu sequestrato dalla Procura di Lucca a seguito di un’indagine, vive in un campo all’Uovo di Colombo; associazione di inclusione che l’ha in custodia. Riparato da una serra, ma libero di scorrazzare. Ma i pavoni si nutrono di apparenza, si sono evoluti per esibirsi. E Giorgio non aveva più nessuno a cui ostentare i colori sgargianti del piumaggio e del mantello. Era solo. Fino a sabato, quando finalmente è arrivata Nadia.

E’ stata la presidente dell’associazione di via dei Comparini Chiara Barsi, che insieme ai soci dell’associazione di inclusione sociale si occupa di Giorgio, a cercare una compagnia per il pavone. In fondo L’uovo di Colombo lavora ogni giorno per scacciare la solitudine, con meravigliosi percorsi di integrazione e socializzazione contro una marginalità. Poteva Giorgio rimanere solo? No, certo che no. Barsi ha trovato il sostegno, anche economico, del gruppo Guardie Zoofile Kronos sezione Versilia e della famiglia Domenici, viareggina di nascita e fiorentina di adozione. E’ in questo modo che Pina ha voluto ricordare suo marito, l’ingegnere Danilo Domenici scomparso pochi mesi fa. Danilo e Pina hanno trascorso insieme una vita intera; oltre 60 anni di matrimonio. Un amore senza fine, che vive nei ricordi e ancora nelle espressioni dei quattro figli, dei nipoti e dei bisnipoti. Danilo e Pina, sempre insieme. «Come sempre insieme speriamo possano restare Giorgio e Nadia» dice Barsi. E il giorno che Giorgio sarà dissequestrato, Nadia lo seguirà. Ovunque sia. Purché in un luogo sicuro.

Martina Del Chicca