Disastro sportivo. Nessuna deroga per far riaprire la piscina

"Bellomo, ci pensi lei"

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iareggio, 9 novembre 2017 - ALLA FINE, come al solito, hanno lasciato il cerino acceso in mano al curatore Donato Bellomo: «Pensaci te». Nulla di nuovo, se non già tutto scritto, dall’ennesimo sopralluogo fatto ieri alla piscina ex comunale. Infatti nemmeno il delegato del Coni, tanto atteso, ha rilasciato deroghe. Tutto come una settimana fa, con ampie richieste di certificazioni mai chieste e rilasciate, tra cui la più costosa: la verifica della staticità delle travature del tetto.

ADESSO il nuovo verbale della commissione sarà inviato al curatore Bellomo, che lo passerà all’ingegner Kostner, che farà il conto di quanto c’è da spendere per fare queste prove, «che al mercato mio padre comprò». La curatela, sotto il controllo del giudice delegato, aveva manifestato qualche disponibilità a farsi carico almeno della certificazione statica, che appare necessaria anche a fronte di una trattativa con un possibile compratore. Ma la mole di atti e interventi richiesti (ci sono di mezzo anche le luci d’emergenza e il pavimento anti scivolo) potrebbero comportare una spesa eccessiva rispetto ai principi primari di conservazione dell’asse attivo del fallimento, necessario per risarcire i creditori della Patrimonio. Infatti la piscina è all’asta, con scadenza per possibili offerte il 12 novembre, per 1 milione 199 mila euro. Tutti si aspettano che nessuno si farà avanti finché il prezzo non sarà sceso. Ma ora, anzi da mesi, c’è il problema della riapertura con esercizio provvisorio fino alla vendita.

LA RIAPERTURA finora non è avvenuta perché nessuna associazione, tipo Casa, può sostenere gli enormi costi di gestione a tariffe sociali e senza contributo regionale, dovendo farsi carico di adeguamenti e certificazioni. Così, prima del sopralluogo di ieri, l’amministrazione comunale ha prorogato (una proroga tira l’altra) il bando per manifestazioni d’interesse per la gestione provvisoria. Scadenza rinviata al 15 novembre, proprio per vedere l’esito della commissione di controllo, che avrebbe influito sui possibili partecipanti. Tradotto in termini volgari, il bando è stato prorogato perché, ovviamente, nessuno s’era fatto avanti. Con la conferma delle richieste e prescrizioni della commissione di vigilanza non resta che attendere. Che problema c’è? Tra verifiche e adeguamenti, magari qualcuno riaprirà la struttura per Pasqua.