Chiude il mercato ittico, stangata Asl: igiene inesistente

Niente ghiaccio, ma c’erano alghe e escrementi

Il mercato ittico

Il mercato ittico

Viareggio, 18 ottobre 2016 - Sul bagnato di questa povera città dissestata e disastrata non piove, diluvia. Ieri l’Asl ha ordinato la chiusura del mercato ittico, per la mancata ottemperanza del comune ad alcune prescrizioni igienico sanitarie. Anche per queste sarebbe bastata una spesa di circa 7 mila euro, ma l’ente locale non può spendere e così l’ittico è diventato off limits, per lo meno l’area delle aste.

Il lungo verbale della dottoressa Ida Aragona della sezione sicurezza alimentare dell’Asl individua le gravi carenze del mercato più volte segnalate dagli ispettori: il mancato ripristino, da anni, del fabbricatore del ghiaccio necessario per garantire la salubrità del prodotto ittico dall’arrivo alla vendita; la scarsa quantità di ghiaccio fornita dal comune in un ambiente estremamente caldo; l’arrivo del ghiaccio solo all’inizio dell’asta; il mancato funzionamento, da anni, delle celle frigorifere; la mancata messa a disposizione di una cella frigo funzionante per la conservazione del pescato eventualmente oggetto di sequestro.

Una figuretta non da poco: la conferma che la città se ne va in pezzi senza se e senza ma. La prima verbalizzazione della mancata riparazione del fabbricatore di ghiaccio risale al 19 giugno 2015. Il 28 gennaio scorso è stata confermata la carenza, con in più l’evidente insufficienza del ghiaccio fornito. Il 24 marzo i locali sono stati trovati «non sufficientemente puliti e in un ingresso sono stati trovati «feci e escrementi». Tutte le prescrizioni urgenti sono state ribadite il 23 maggio, e tutte le segnalazioni sono state ribadite al commissario con lettera del 5 agosto. A quel punto, il 18 agosto, l’amministrazione commissariale ha chiesto una proroga per fare una variazione di bilancio e far riparare almeno le celle frigo per i sequestri (7 mila euro di spesa). Ma nulla è stato fatto, e i funzionari Asl hanno ulteriormente accertato che la cella frigo per il pesce fresco non funziona, come quella per il pesce sequestrato che contiene invece pannelli fotovoltaici; il fabbricatore di ghiaccio ancora non funziona; le porte laterali lasciano entrare inquinanti; sul pavimento delle aste ci sono alghe scivolose; le travi di ferro del tetto si sfogliano e le parti cadono nelle aree vendita; sporcizia e erbe infestanti all’esterno; scarsa igiene dei banchi di vendita.

Da qui la sospensione dell’attività dell’ittico, sanziona il comune, e il divieto di apporre il bollo sanitario su documenti commerciali, confezioni, etichette. Inutile dunque, come è avvenuto ieri, vendere in un’altra zona. Le poche barche sembra si trasferiranno al mercato di Livorno. E entro un mese l’Asl chiederà la revoca definitiva del riconoscimento comunicato al mercato del pesce: altro che nuovo ittico, anche qua si va alla fine definitiva.