Lancia il materasso «vegano»: insulti sui social al mitico Riccardo Corredi

Dibattito rovente, strappati i manifesti di Riccardo Corredi

Riccardo Porciani, proprietario del marchio Riccardo Corredi

Riccardo Porciani, proprietario del marchio Riccardo Corredi

Viareggio, 24 maggio 2017 - Si è inventato il materasso ‘vegano’. E da quel momento non è più riuscito a fare sonni tranquilli.  Riccardo Porciani, più noto come Riccardo Corredi, imprenditore versiliese titolare dell’omonima catena in franchising, si dice vittima di una «vera e propria campagna denigratoria» per aver lanciato un prodotto assolutamente privo di elementi riconducibili ad animali, che però ha scatenato una serie di atti vandalici.

Da giorni infatti i manifesti che pubblicizzano il materasso certificato da Assovegan vengono strappati di continuo: è accaduto sulle plance sulla Sarzanese, all’ingresso dell’autostrada a Lido e a Viareggio. Ad alimentare il risentimento sarebbe un anonimo che ha aperto una pagina facebook dove, corredato di commenti conditi di bestemmie e improperi, viene proposto il video che ritrae i poster pubblicitari del materasso di nuova creazione.

La panacea del relax-vegan è poi finita nel mirino di Giuseppe Cruciani, irriverente speaker della trasmissione radio La Zanzara, costringendo Riccardo Corredi ad un intervento di replica in diretta, per motivare le ragioni della propria scelta commerciale. «In un momento di grande attenzione all’alimentazione e ai prodotti naturali – spiega l’imprenditore – ho pensato ad un materasso innovativo senza l’utilizzo di lana, seta o cotone. Il riempimento è in palline schiumate ad acqua con polioli vegetali mentre la fodera è in alghe o soia. Ovviamente averlo chiamato ‘vegano’ è un’operazione per concentrare un concetto di made in Italy, benessere e assenza di piume o altri elementi legati agli animali. Non avrei di certo mai pensato di scaternare il finimondo con accesi dibattiti sui social e i vili gesti di chi, continuamente, strappa i miei manifesti. Ho presentato denuncia per quanto accaduto, ma resta l’amaro in bocca per la risposta scomposta e aggressiva nei confronti del sottoscritto, che da molti anni lavora in modo onesto, cercando di portare un contributo di innovazione».