Kebab e locali frequentati da stranieri: al tramonto devono chiudere i battenti

Ordinanza di Stelo: colpite 11 attività di piazza Dante e via Mazzini

Via Mazzini

Via Mazzini

Viareggio, 18 ottobre 2016 - Cala il coprifuoco su piazza Dante e su un lembo di via Mazzini. Alla fine un esponente della prefettura come il commissario Fabrizio Stelo, invece di mandare altri immigrati a Viareggio, ha ordinato la chiusura dalle 19.30 di ogni giorno e fino alle 6 del mattino successivo di 11 attività frequentate da persone che ripetutamente hanno prodotto le condizioni per applicare l’articolo 100 del Tulps, testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.

Risse, risse, risse. Furti, furti, furti. Droga, auto sfondate, scippi, donne importunate, sangue per terra: da mesi per non dire anni la zona intorno alla stazione è diventata un campo di battaglia, protagonisti quasi esclusivamente cittadini stranieri, spesso già conosciuti alle forze dell’ordine. L’ultimo allarme lanciato dal nostro giornale ha dipinto una situazione drammatica, in cui i residenti e gestori di attività commerciali hanno iniziato a lasciare case e negozi per l’impossibilità di vivere e lavorare in sicurezza.

L’ultima rissa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e così è arrivata l’ordinanza che impone, dalle 19.30 alle 6 del giorno seguente, di chiudere i battenti al bar «Orient Express» in piazza Dante 28; a «Adam Kebab» in piazza Dante 24 e 25; al «Mak Mak» in piazza Dante 24 e 25; al bar «Binario Zero», in piazza Dante 17; al money transfer «Wester Union» in piazza Dante 16b; al kebab «La Rosa nel deserto» in via Mazzini 16b; al «Sidney Panini» in via Mazzini 265; al «Kebab House» in via Mazzini 240; alla macelleria islamica «Yassamin» in via San Martino 167; al «Faissal Barber shop» in via San Martino 207; al «Gjohar Hair Fashion, in via San Antonio Pucci 125. Diversa la situazione per il «Buffet della stazione», che dovendo garantire un servizio di ristoro per i viaggiatori potrà restare aperto fino a 15 minuti dopo l’arrivo dell’ultimo treno serale. Il provvedimento impone ai locali di indicare in vetrina l’orario di chiusura e all’ora X far sgomberare gli avventori, anche dalle pertinenze esterne. Saranno il comando di polizia municipale e le forze dell’ordine a garantire l’attuazione dell’ordinanza; che resterà in vigore fino al primo marzo.

L’atto del commissario, controfirmato dal comandante della polizia municipale Vasco Comaschi, unisce le norme per la sicurezza urbana e quelle per la sicurezza pubblica; e in quanto tale sembra costituire una novità nel panorama degli interventi che un sindaco può mettere in atto per garantire l’incolumità dei propri cittadini. Infatti l’ordinanza cita i numerosi controlli straordinari fatti dalle forze dell’ordine e dai vigili urbani, come predisposti dal Comitato per l’ordine e la sicurezza fin dal 2013. Sono poi richiamati i poteri del sindaco di ridurre con urgenza gli orari di negozi pubblici esercizi e servizi pubblici per ragioni di sicurezza urbana, come disposto dai commi 4 e 6 dell’articolo 54 del Testo unico enti locali. Poteri ribaditi da un decreto del Ministero dell’interno.

Nelle considerazioni del commissario Stelo si legge il riconoscimento di «come la sicurezza urbana coincida con la sicurezza pubblica, a causa dei frequenti episodi criminosi accaduti nella zona che minacciano i beni fondamentali dei cittadini tutti». E va sottolineato che le chiusure non sono sanzioni per responsabilità dei gestori, ma semplici correttivi alla situazione di fatto data da alcune cattive frequentazioni.