Impianti sportivi, asta a novembre. Ma la piscina costa ancora troppo

Palasport, centro Polo e campo Del Chiaro di fatto già acquistati

Il patron Alessandro Palagi è stato il primo a presentare un’offerta

Il patron Alessandro Palagi è stato il primo a presentare un’offerta

Viareggio, 19 ottobre 2017 - PROVERBIO toscano: i discorsi li porta via il vento... E i beni pubblici dei viareggini li porta via il fallimento della Patrimonio Srl. Come annunciato, come previsto, giacché in uno Stato di diritto (più o meno come l’Italia) vige il rispetto della legge. Il Principino è già stato venduto. Di fatto sono già venduti anche Palasport, Centro sportivo Marco Polo e Campo scuola Del Chiaro: a metà novembre si saprà se andranno ai relativi offerenti, o se ci saranno proposte al rilancio. Per la piscina comunale tutto sembra in alto mare. I beni di questo round di aste arrivarono alla Patrimonio, dal comune, con atti notarili del notaio Lorenzo Luca (6 giugno 2006) e atti integrativi del notaio Fabio Monaco (29 novembre 2006). Allora la città ammirava le alchimie societarie e finanziarie imbastite dalla politica.

PROSEGUE la resa dei conti. Dopo il Principino vanno all’asta il prossimo 14 novembre, causa fallimento della Patrimonio Srl, anche gli impianti sportivi. Ma, di fatto, la città ha già perduto il palasport, il centro sportivo Polo e il campo scuola Del Chiaro in Darsena. Per questi infatti ci sono già tre offerte irrevocabili d’acquisto, che costituiscono base d’asta. Resta solo da capire se arriveranno altre offerte, e si andrà a una gara al rilancio. Oppure, in mancanza di ulteriori offerte, saranno aggiudicati ai tre soggetti che hanno presentato la manifestazione d’interesse al curatore del fallimento, il dottor Donato Bellomo. Invece la piscina va proprio all’asta «normale», con base 1.199.000 euro. Una cifra altissima, per un fallimento, e non è un mistero che molti si attendano che il bene resti invenduto, in attesa di futuri e cospiscui ribassi.

PER TUTTE le alienazioni la scadenza di invio di offerte alla Cancelleria fallimentare del Tribunale di Lucca è il 13 novembre alle 12. L’apertura delle buste avverrà il giorno seguente, il 14 novembre dalle 15,30 alle 17,30 a seconda del lotto, nello studio lucchese del dottor Bellomo. I bandi delle vendite all’asta, con o senza incanto a seconda del caso, sono stati pubblicati ieri sul sito delle aste legali. A questo punto, dopo che il Tribunale ha respinto il reclamo del sindaco Del Ghingaro contro il piano delle alienazioni fallimentari, il destino del Palabarsacchi, del centro sportivo Marco Polo e del campo Del Chiaro è segnato. Non ci sono tempi di intervento. Per la piscina, e le case di emergenza abitativa che andranno all’asta tra pochi altri mesi, si vedrà.

PALASPORT. La «proposta ferma e irrevocabile d’acquisto» alla curatela fallimentare è stata fatta da Alessandro Palagi, patron del Cgc, per 470 mila euro, che quindi è diventato il prezzo a base d’asta. Il bando contiene perizie, planimetrie, descrizioni catastali, e stato dell’arte della manutenzione e delle questioni di agibilità. Se arriveranno altre offerte, in presenza di più offerte di importo superiore a 470 mila euro si terrà immediatamente una gara informale tra gli offerenti presenti, con rilancio minimo di 5 mila euro sul prezzo più alto pervenuto. L’aggiudicazione provvisoria andrà al miglior offerente.

CENTRO sportivo Marco Polo. Per questo impianto l’offerta irrevocabile di 450 mila euro è arrivata dalla Uisp provinciale, di cui è presidente l’ex sindaco Leonardo Betti. Anche in questo caso la procedura sarà identica a quella del Palasport: in caso di altre offerte superiori, gara informale con rilancio minimo di 5 mila euro. Insieme alla Uisp sono interessati all’operazione, per la ristrutturazione, anche la famiglia di Marcello Lippi, col vice del C.T. Massimiliano Maddaloni, e l’ingegner Gino Zavanella progettista dello stadio della Juventus che potrebbero costituire una società con la Uisp.

CAMPO scuola Del Chiaro: l’offerta irrevocabile è stata presentata dalla squadra di rugby I Titani per 70 mila euro. Il bando riporta la spiegazione dei collegamenti dell’impianto elettrico a quello della piscina, con sub-contatore, e pratica in corso per la separazione. Stessa procedura delle precedenti, con eventuale rilancio minimo di 2 mila euro.

PISCINA. L’impianto con superficie coperta totale di 2.260 mq è quello che va all’asta con la procedura normale, non essendoci manifestazioni d’interesse. La base d’asta è 1.199.000 euro, con aumento minimo di 10 mila euro. Ma, ai sensi dell’articolo 571 del Codice di procedura civile, sarà accettata anche un’offerta inferiore purché non oltre il 25% della base d’asta. In presenza di plurime offerte si terrà una gara tra gli offerenti con rilancio minimo di 10 mila euro. In difetto, l’aggiudicazione andrà al maggior offerente. Verrebbe da scommettere che l’asta della piscina andrà deserta, il che mantiene viva la questione della sua riapertura provvisoria.