Arte al Forte, la poesia dei «segni urbani» in centro

Oggi l’inaugurazione del percorso aspettando Franceschini

La presentazione di «Made in Forte 1.0» e l’arpa di Matteo Nasini sul pontile

La presentazione di «Made in Forte 1.0» e l’arpa di Matteo Nasini sul pontile

Forte di Marmi (Lucca), 18 febbraio 2017 - La poesia dei ‘segni urbani’ va a contaminare d’arte gli spazi di Forte dei Marmi. Attesa l’inaugurazione oggi alle 16 al Fortino, della mostra «Made in Forte 1.0»: tra brindisi con i vini di Alessia Berlusconi e un parterre di ospiti illustri (tra Massimo Marsili presidente della Fondazione Puccini e un noto stilista), avverrà il debutto dell’evento culturale che coinvolge tutto il centro del paese. Il percorso, curato da Beatrice Audrito e Davide Sarchioni, è stato promosso da Comune e Ccn e gode del patrocinio del Mibact: infatti nei prossimi giorni il ministro Dario Franceschini è atteso per un tour tra le nove tappe espositive che, fino al 31 maggio, racconteranno i diversi linguaggi creativi di nomi del panorama internazionale.

All’interno del Fortino ecco il particolare gioco tra movimento dell’acqua e rifrazione della luce di Gregorio Botta, all’esterno si apre la ‘stele’ con la riflessione tra uomo-natura di Caterina Tosoni mentre in via Idone ecco i richiami alla cultura arcaiaca e medievale grazie all’arte in terracotta e ferro di Oliviero Rainaldi. In piazza Dante c’è Valentina Palazzari a collocare reti elettrosaldate in ferro attorno al ceppo di una palma abbattura, alla stregua di una danza leggiadra attorno a un’assenza; in via Spinetti Helidon Xhixha mette in mostra il marmo Versilys, grigio chiaro e dalle esili venature scoperto durante il suo soggiorno in zona e in piazzetta Tonini ci sono i moduli in alluminio di Antonio Barbieri a stupire chi passa.

Sul pontile abbiamo le bagnanti di Thomas Lange attorno alle fontane: Veneri shock in ceramica e dai colori ‘strong’; imboccando il camminamento spuntano come per magia dalla sabbia le teste di cavallo di Gustavo Aceves che si integrano con la spiaggia in un profondo e mesto cruccio sul tema della migrazione; sulla cima del pontile risuona al soffiar del vento l’arpa di Matteo Nasini, ex musicista, che propone una percezione visiva e sonora. Se a fare da filo conduttore sono i giochi di luce, ecco che questi vengono esaltati nelle strutture in sospensione che l’architetto Alberto Bartalini (ha curato anche il teatro del silenzio a Lajatico di Andrea Bocelli) ha collocato su piazza Marconi.

«L’idea di un’esposizione a cielo aperto è scaturita dalle recenti indagini di mercato – confida la presidente Ccn, Daniela Broch – che segnano un aumento del turismo ‘emozionale’. E può essere la chiave di volta per destagionalizzare». L’evento è sostenuto dal Comune che ha messo in campo 10mila euro e da Banca Generali. «Riportiamo l’arte al centro della vita quotidiana – aggiunge il delegato alla cultura, Simone Tonini – e già durante le fasi di montaggio si è notato un grande interesse da parte della gente. Abbiamo pronto anche un programma di eventi collaterali a tema che serviranno a valorizzare ogni punto espositivo». Già previsti intanto shooting fotografici per un famoso catalogo di moda che godranno proprio dello sfondo delle opere.