Maccheroni, chiuse le indagini. La camera del b&b era abusiva

Quattro indagati per la morte del giovane a Trapani. Esalazioni di monossido più intense per la riaccensione del forno dopo Ferragosto

Fabio Maccheroni

Fabio Maccheroni

Seravezza (Lucca), 19 gennaio 2017 - Si chiude con particolari inquietanti il fascicolo delle indagini per la morte di Fabio Maccheroni. Infatti la camera al terzo piano del b&b «Orchidea» di Trapani, dove la notte di Ferragosto è deceduto il 43enne di Seravezza, non era autorizzata ad attività ricettiva: solo il primo piano poteva essere utilizzato come affittacamere. Confermata dai periti la morte per inalazioni da monossido di carbonio della canna fumaria vetusta del confinante panificio.

Quattro gli indagati: Bartolomeo Altese, titolare del panificio situato sotto il b&b, i proprietari dell’Orchidea, Antonio Serafico e Tuzza Augugliaro, marito e moglie, e la loro figlia Benedetta Serafico. Oltre ad essere accusati di omicidio colposo, devono rispondere di lesioni gravissime procurate al compagno di viaggio di Maccheroni, Alessio Menicucci, il 36enne agente della Procter&Gamble di Cascina che da allora è ancora ricoverato all’ospedale Pisa e rimarrà con lesioni cerebrali gravi. A tradire i due amici sarebbe stata una fatale unione di tragiche coincidenze, secondo quanto ricostruito dai tecnici nominati dalla procura di Trapani.

In primis i campionamenti dell’aria all’interno del b&b avrebbero dimostrato che all’alba del 16 agosto, la riattivazione della canna fumaria del panificio sarebbe stata più intensa, visto il giorno di inattività del forno per le festività di ferragosto, e questo avrebbe prodotto più fumi con alta concentrazione di monossido di carbonio (le perizie hanno rilevato nella camera del b&b anche composti come benzene, antracene, toluene, xilene e naftalene e una telecamera interna ha permesso di confermare la cattiva manutenzione della canna fumaria stessa). In sostanza: se Maccheroni e Menicucci avessero dormito in quella stanza in un altro giorno, forse si sarebbero salvati. MA C’E’ un altro elemento fatale emerso dalle testimonianze.

Da tempo su internet circolavano recensioni negative da parte di turisti che avevano soggiornato nel b&b e che rilevavano proprio la presenza costante di cattivi odori. Due ragazze di Ancona avevano dormito il 7 agosto nella struttura, accusando malori e svenimenti (in quel caso – è stato rilevato – le inalazioni non sono state mortali perchè il forno produceva emissioni in linea con il normale carico quotidiano). Quando Maccheroni e Menicucci si sono presentati nella struttura, non contenti che fosse stata loro riservata una camera matrimoniale, hanno chiesto di poter aver un’altra stanza con letti separati. La titolare allora li avrebbe accontentati, chiedendo loro però di non scrivere poi recensioni negative per la presenza già lamentata di effluvi. E così i due giovani, secondo quanto raccontato dalle loro amiche, avrebbero pensato di chiudere bene le finestre, ipotizzando che tale problema potesse venire dall’esterno. Invece il sopralluogo certosino messo in atto a più riprese dai tecnici ha evidenziato come tale scelta abbia trasformato le pareti in una camera a gas. La morte di Fabio Maccheroni, ragazzo mite, gioviale e amante delle serate tra amici, è ancora una ferita aperta: a distanza di mesi ogni giorno la sua bacheca facebook è oggetto di pensieri e ricordi di tante persone che ancora oggi lo piangono come «un angelo che ci protegge dal cielo».