Oggi l’udienza sul ricorso elettorale: la sentenza dovrebbe arrivare presto

Tre scenari, ma i fan di Del Ghingaro puntano sull’immediato rientro

 Giorgio Del Ghingaro

Giorgio Del Ghingaro

Viareggio, 20 ottobre 2016 - Roma, ore 9, Palazzo Spada: tra le udienze previste al Consiglio di Stato quella sulle elezioni viareggine è al 20° posto. Però dovrebbe tenersi verso le 13, perché ci sono tante sospensive veloci. Di norma bisognerebbe attendere un po’ meno di 30 giorni per la sentenza. Ma gli avvocati hanno rinunciato a presentare memorie, i giudici avevano detto di avere le idee chiare e quindi probabilmente una bozza di sentenza c’è già e sarà comunicata in giornata o domani.

GLI SCENARI che potrebbero uscire dal Cds sono tre: 1) conferma l’annullamento del Tar e quindi resta il commissario fino a nuove elezioni a primavera; 2) cassa in toto la sentenza del Tar e Giorgio Del Ghingaro torna seduta stante a fare il sindaco insieme ai consiglieri eletti e agli assessori; 3) riforma parzialmente la sentenza del Tar e ordina di rivotare (quando la sentenza sarà definitiva, quindi magari a marzo) il primo turno coi vecchi candidati in alcune sezioni con le maggiori irregolarità, per esempio la 2 e/o la 28. Improbabile, pare, che il Cds ordini di riaprire i plichi per cercare le schede sparite.

LA MATERIA del contendere è arcinota: se durante le verifiche in Prefettura non fosse emersa la scomparsa di 675 schede autenticate ma non votate, il ricorso iniziale di Massimiliano Baldini terzo classificato avrebbe avuto poche chance. Quella scoperta ha ribaltato la situazione e preso in contropiede il sindaco che come privato cittadino s’è costituito in giudizio privatamente. Così, annullata l’elezione, Del Ghingaro è rimasto tagliato fuori dal giudizio in cui rappresentava il comune ma non se stesso come persona fisica. Per questa ragione gli appelli contro la sentenza del Tar sono stati presentati da altri, ex consiglieri e fans, ma di fatto cittadini residenti ed elettori a Viareggio, e perciò titolati a partecipare al giudizio: Gabriele Tomei, l’avvocato Zappelli, Ceccotti e altri. Con, in mezzo, l’intervento ad adiuvandum del presidente della Regione Enrico Rossi, fatto tramite l’avvocatura regionale, che oltre alle considerazioni sulla necessità per Viareggio di avere un sindaco democraticamente eletto ha introdotto nel dibattimento l’aura politica del Pd. O per meglio dire di una parte del Pd, visto che le segreterie viareggina e versiliese hanno criticato questa mossa. E si noti che il comune, già convenuto al Tar, non s’è costituito in giudizio al Consiglio di Stato: a riprova del fatto che Del Ghingaro aveva agito quale legale rappresentante dell’ente che, passato di mano, ha ricevuto un diverso indirizzo. Resta da registrare il count down che Eugenio Vassalle, presidente Mover, ha pubblicato su Facebook: -3, -2, -1 al rientro di Del Ghingaro. Presto si saprà se Vassalle è stato gufo o profeta.

b.n.