Tomba fasulla sul Piazzone, "qui è morta la speranza" / FOTO

Con tanto di Croce, pianta ornamentale e lumino votivo

La tomba fasulla (foto Umicini)

La tomba fasulla (foto Umicini)

Viareggio, 20 maggio 2017 - Qui giace "Speranza Piazzone". Con tanto di Croce, piante ornamentali e lumino votivo, ieri mattina al mercato di piazza Cavour a Viareggio è stata realizzata una mini-tomba per protestare (con amara ironia) per lo stato di abbandono del cuore commerciale cittadino. Il Comune ha annunciato che tra martedì e mercoledì sarà attuata la dismissione di altri 8 banchi da tempo in abbandono, ma nonostante questo i commercianti hanno creato la tomba del Piazzone, metafora di un degrado imperante, invito esplicito a «una prece» per attività che chiudono a ciclo continuo, senzatetto che occupano ogni spazio e incassi che non permettono più di sopravvivere a causa dell’indifferenza delle amministrazioni che si sono succedute.

E se proprio un mese fa le Logge hanno vissuto l’ennesimo abbandono con la chiusura di un negozio di intimo, il presidente del Libero Comitato, Carmelo Donzella, torna a ribadire la volontà di lasciare Viareggio se non verranno adottate strategie per il rilancio delle attività.

"E’ urgente – esordisce – che l’amministrazione prenda provvedimenti, prima che si arrivi al collasso. E’ comprensibile che sembrava che andasse tutto meglio prima che iniziassero i controlli delle gestioni neppure troppo regolari, con affitti non pagati o titolari di strutture senza il Durc. Però c’è da ricordare che in campagna elettorale il sindaco Giorgio Del Ghingaro, in occasione di un confronto con gli esercenti del Piazzone, disse che questa zona sarebbe stata la priorità, trattandosi del fulcro commerciale di Viareggio. Invece non ci sono stati benefici: l’ultimo commissario prefettizio aveva indetto il bando per la riassegnazione dei fondi, ma poi è stato congelato. E così abbiamo perso la speranza di avere nuova vitalità alle Logge, dove sono rimaste solo sette attività. Quel bando avrebbe garantito ossigeno, visto che conteneva standard anche interessanti, e deve essere riaperto. Altra strategia da attuare per salvare il commercio – prosegue Donzella – è quello di attuare sgravi fiscali per aiutare i pochi coraggiosi che ancora restano al Piazzone. Un banco medio come il mio costa 2400 euro l’anno di suolo pubblico: in momenti meno disastrosi era una cifra equa, oggi è insostenibile. A settembre tirerò le somme dell’andamento dei miei tre chioschi, di cui uno appena ristrutturato perchè credevo in un contesto che si è dimostrato disastroso. La gente non viene più in piazza Cavour e non è possibile lavorare solo quaranta giorni in estate. Io stesso, se non avrò garanzie di un concreto impegno da parte del Comune – anticipa Donzella – mi concentrerò solo sulle attività a Lido di Camaiore".

Francesca Navari