Rivolta contro le ‘classi pollaio’

Piano di Conca, In prima media 113 iscritti ma le sezioni sono solo quattro

Alcuni momenti della "gestione comune" alla scuola media Puccini di Piano di Conca

Alcuni momenti della "gestione comune" alla scuola media Puccini di Piano di Conca

Piano di Conca (Lucca), 18 gennaio 2017 - La “gestione comune” della scuola media “Puccini” di Piano di Conca di ieri mattina "è stata un’esperienza davvero bellissima". Coinvolgente e formativa, come dovrebbe essere tutti i giorni la scuola per i ragazzi che la vivono quotidianamente. La mattinata “alternativa” – promossa dal Comitato dei genitori per protestare contro la mancata attivazione di una quinta sezione che rispondesse adeguatamente alle esigenze dei 113 ragazzi iscritti alla prima media – si è articolata in due momenti separati: "Dalle 10 alle 11 alcuni genitori hanno fatto lezione ai ragazzi nelle varie classi – racconta la presidente del Consiglio d’Istituto del comprensivo “Armando Sforzi”, Carla Briani – raccontando le proprie esperienze personali e professionali. A seguire, dopo la ricreazione, gli insegnati e gli studenti hanno raccontato ai genitori i vari progetti e le attività che vengono svolte all’interno della scuola".

"Sono contentissima di questa esperienza – spiega Briani – che oggettivamente è risultata molto bella. I genitori sono apparsi estremamente contenti di vivere la scuola con i ragazzi e anche questi ultimi erano davvero coinvolti dalle lezioni dei genitori. E’ stata una iniziativa molto positiva anche per i docenti... da rifare!". Senza perdere di vista le finalità per cui la “gestione comune” è stata messa in piedi: "E’ importante ribadire che la scuola è anche un po’ nostra e la vogliamo diversa da quella che ci stanno proponendo".

La storia è nota e non colpisce solo le “Puccini”: le sforbiciate date a occhi chiusi alla spesa per l’istruzione hanno queste conseguenze, con classi pollaio da 28/30 alunni nelle quali fare didattica è estremamente difficile.

"Ormai per quest’anno non c’è più niente da fare – continua Briani – anche perché i ragazzi nel frattempo si sono adattati e hanno fatto gruppo. In quella fascia di età diventa difficile rompere gli affetti che si sono venuti a creare e loro stessi non vogliono mollare i compagni e i professori. Noi abbiamo ideato questo tipo di manifestazione per evitare che questa situazione spiacevole si presenti di nuovo il prossimo anno: siamo nel periodo delle iscrizioni e sappiamo che ci saranno dei ragazzini con certificati sanitari. Vogliamo fermamente che venga garantita una classe in più, laddove sia necessaria. Non è possibile che per una questione di fondi i nostri figli debbano essere stipati nelle classi e non abbiano la possibilità di lavorare tranquillamente. E la nostra è una scuola che punta molto sull’integrazione e sulla differenziazione del lavoro. Inoltre ci sono casi di disturbo dell’apprendimento rispetto ai quali c’è bisogno di un lavoro più attento. Non bisogna dimenticare che stiamo parlando di ragazzini di 11 anni che hanno bisogno di un’attenzione particolare".

Daniele Mannocchi