Malore mentre guida, camionista muore ma evita una strage. Il poliziotto: "Un eroe"

L'allarme dato da un collega che non riusciva a farsi rispondere al telefono. La Polstrada: "Tanti non lo sanno, ma gli devono la vita"

Il camionista Gabriele Vincenti

Il camionista Gabriele Vincenti

Viareggio, 9 settembre 2017 - Quel dolorino al petto, che si era palesato già all’altezza di Pisa dove era andato a fare una consegna, stava montando. "Non mi sento bene, voglio tornare presto a casa perché oggi non è giornata...". Sono queste le ultime parole pronunciate al cellulare da Gabriele Vincenti, 59 anni, alla guida di un furgone della società Golfomar specializzata nel commercio ittico, con sede a Follo (La Spezia). Parlava con un collega premuroso, che lo aveva chiamato per avere indicazioni su una via di Pisa dove doveva effettuare una consegna di pesce surgelato; appreso del malessere, gli aveva fatto una raccomandazione: "Stai all’occhio. Se hai bisogno chiama...".

Tanta la premura dell’amico che 5 minuti dopo gli ha di nuovo telefonato. Il cellulare squillava, ma Gabriele non rispondeva e lui, preoccupato, ha dato l’allarme alla Polstrada di Viareggio: "Controllate l’autostrada nel tratto di vostra competenza, il mio amico non sta bene, non vorrei gli fosse successo qualcosa di grave... magari un incidente".

In quel momento l’infarto stava facendo il suo corso. Prima però era riuscito a raggiungere una piazzola di servizio, nei pressi del casello di Viareggio. Gabriele ha esalato il suo ultimo respiro lì, sul sedile del furgone, con le mani ancora sul volante che era riuscito a gestire prima di perdere conoscenza.

"Ha così compiuto il suo ultimo bel gesto della vita. Ha avuto la forza di mantenere il controllo del mezzo e di raggiungere il parcheggio. Altrimenti, in quel tratto di autostrada si sarebbe potuta consumare una strage. Tante persone non lo sanno, ma gli devono la vita. Un anonimo eroe", ha detto un agente della Polizia stradale di Viareggio al figlio Cristian, 22 anni, a corredo della comunicazione della notizia-choc. Lui piange e si dispera. E al tempo stesso si consola: "L’ho sempre saputo di avere un padre eccezionale...".

Gabriele, sposato con Cristina Lariucci, 40 anni, era originario di Cadimare e abitava in località Pianello (La Spezia). La salma del camionista si trova all’obitorio del Versilia. Il pm di turno ha già deciso di non disporre l’autopsia: una morte naturale, benché improvvisa. Oggi la salma sarà trasferita all’obitorio della Spezia, lunedì i funerali nella chiesa di Cadimare.