Causa di lavoro: vittoria con beffa. 'Benetton la riassuma'. 'Sì a Treviso'

Accolto il ricorso di una commessa nel negozio di Lucca

Un negozio (foto Nucci/Germogli)

Un negozio (foto Nucci/Germogli)

Camaiore, 2 dicembre 2017 - Si era ritrovata senza lavoro, così su due piedi, insieme a tre colleghe del punto vendita Outlet Benetton di via Mordini, a Lucca, gestito dalla Orlandi srl e chiuso nel marzo scorso. All’epoca il Gruppo Benetton aveva receduto dal contratto d’affitto del ramo d’azienda ed era rientrato nella diretta disponibilità del negozio, senza però riaprirlo. Le quattro dipendenti ad aprile si sono trovate tutte a casa da un giorno all’altro.   Come se non bastasse, si sono trovate in una situazione davvero paradossale: niente stipendio, ma anche nessuna possibilità di trovarsi un altro lavoro o di ottenere un sussidio di disoccupazione, perché non erano state formalmente licenziate. Infatti sia il Gruppo Benetton che la società affittuaria del punto vendita, pretendevano che fosse l’altro soggetto a farsi carico del personale. E le dipendenti dell’outlet sono rimaste sospese in una sorta di «limbo». Nessuno ha più pagato loro neppure i contributi.   Tre delle quattro lavoratrici si sono allora rivolte a due giuslavoristi lucchesi, gli avvocati Marco Cattani e Giacomo Massei dello studio Cattani e associati, che hanno proposto altrettanti ricorsi d’urgenza al giudice del lavoro del tribunale di Lucca, per ottenere la riammissione nel posto di lavoro e il pagamento di tutte le retribuzioni.    Mercoledì scorso è arrivato il primo pronunciamento che interessa una delle altre commesse, una 49enne di Camaiore che dal 1996 era dipendente di una delle società del gruppo ed era poi transitata alle dipendenze della Orlandi quando questa aveva preso in affitto la gestione del punto vendita lucchese di via Mordini. Il giudice del lavoro Susanna Messina ha infatti condannato il Gruppo Benetton «alla riammissione della ricorrente nel posto di lavoro» nonché «al pagamento, a favore della ricorrente, del risarcimento del danno da parametrarsi alle retribuzioni perse dal 7 aprile 2017 e fino all’effettiva riammissione in servizio». Grande soddisfazione nel team difensivo e l’auspicio che la stessa decisione tocchi adesso alle altre tre commesse, il cui processo è ancora in corso.   Ma non è finita qui. Il giudice ha stabilito che il ramo aziendale è stato retrocesso «de iure» e con esso – ai sensi dell’art. 2112 c.c. – il rapporto di lavoro della lavoratrice è tornato in capo all’affittante. Ma la Benetton ha già anticipato la volontà di impugnare la condanna e l’intenzione di adempiere all’ordine giudiziale riammettendo sì in servizio la lavoratrice, ma in un punto vendita in provincia di Treviso. Ovvero a circa 340 chilometri da Lucca. Una beffa, insomma. La battaglia giudiziaria sembra quindi ancora lunga.