Grida e calci alla cabina elettrica. I ‘bulli’ turbano la pace del quartiere

Serata agitata al campo D’Aviazione: giovanissimi vandali danneggiano anche un’auto

BULLISMO Il fenomeno assume contorni sempre più preoccupanti anche in città

BULLISMO Il fenomeno assume contorni sempre più preoccupanti anche in città

Viareggio, 28 marzo 2017 - Uno, due, tre colpi che rimbombano nel silenzio della sera. Un ragazzino, forse appena maggiorenne, si accanisce contro la centralina elettrica di via dei Comparini con dei calci. Che nonostante la violenza dei colpi resta comunque in piedi. Allora arriva l’amico, e insieme si caricano. «Al due: uno, due»; e ancora calci alla cabina. Ne bastano un paio, ben assestati per piegarla.

Finito un “gioco” si passa ad un altro: un’auto, malauguratamente parcheggiata nel mirino dei vandali. Uno dei due prende la rincorsa, l’amico che lo insegue sembra volerlo fermare ma nemmeno lui riesce a distoglierlo dall’odioso intento: un colpo netto allo specchietto che si tronca. E poi via di corsa, la scorribanda prosegue in via Jenco, rimbombano altri colpi nell’aria ferma di un giorno che finisce. Poi ancora di corsa verso via Filzi. E’ quanto è successo domenica, protagonisti due giovani, poco prima di mezzanotte al Campo D’Aviazione; quartiere che ciclicamente si trova a convivere con questi gesti di vandalismo più volte segnalati alle forze dell’ordine. E anche domenica è partita una chiamata al centralino della polizia, che adesso sta indagando.

GLI ABITANTI del quartiere sono allarmati, chiedono controlli. E gli agenti non abbasseranno la guardia. Non si tratta di un fatto isolato, qualche anno fa in bicicletta scorrazzava una babygang di giovanissimi, bulli tra coetanei e anche con gli anziani. Schiamazzi e danneggiamenti alle auto erano all’ordine del giorno. Non era tollerabile allora, come non è tollerabile oggi. Oltre ai danni, resta un profondo senso di sconforto per tanta stupida violenza, sfogata a calci contro qualcosa, e a male parole contro qualcuno. Non può essere solo noia, non può essere solo disagio. Sarebbe un’offesa per chi sia annoia, per chi vive un disagio.