Parco, "I bilanci passati con le irregolarità e un disavanzo"

Buco da 1,5 milioni fino al 2012

Associazioni ambientaliste preoccupate dall’immobilismo che caratterizza da mesi il Parco di Migliarino

Associazioni ambientaliste preoccupate dall’immobilismo che caratterizza da mesi il Parco di Migliarino

Viareggio, 16 settembre 2016 - DOPO GLI STRACCI votali tra esponenti Pd gli ambientalisti sollecitano la nomina del nuovo direttore del Parco di Migliarino, e rilanciano la questione dei bilanci del commissario ad acta che la giunta Regionale non porta in consiglio. Ne sa qualcosa l’ex presidente Fabrizio Manfredi, che quel commissario chiese per fare pulizia. Si ricordi che Manfredi fu nominato nell’aprile 2012, e i bilanci della sua gestione sono in attivo anche se non ancora stati approvati dal consiglio regionale.

«QUEI BILANCI – spiega Manfredi – si riferiscono al 2012 e anni antecedenti, e anche al 2013 che dovemmo congelare. Con atto del consiglio io e l’ex direttore Gennai chiedemmo all’allora assessore Bramerini la nomina del commissario. Il commissario ha lavorato per due anni e ha consegnato a dicembre 2015 la sua relazione alla Regione. Sono 9 mesi che la relazione è pronta, e chiedemmo più volte all’attuale assessore regionale Fratoni incontri per vedere come portare tutto in consiglio regionale, che deve approvare bilanci preventivi e consuntivi del Parco. il commissario ad acta, coi poteri poteri finanziari del presidente e del consiglio, e ha avanzato questa proposta di bilancio consuntivo 2012 e 2013. Il bilancio 2012 è riepilogativo degli anni precedenti, e fa emergere la situazione che c’era. Il commissario fece una prima relazione che indicava un disavanzo pregresso di 3,5 milioni. Poi, dopo colloqui con uffici regionali, il disavanzo è stato ridotto nella seconda relazione definitiva a 1,5 milioni».

SU UN BILANCIO di 4 milioni annui un milione e mezzo di disavanzo, oltre il 30%, non è poco. E Manfredi prosegue: « Il debito era è dovuto a un utilizzo improprio di risorse per investimenti usate per la spesa corrente, e al mancato introito di oneri che il parco doveva incassare, in particolare le indennità risarcitorie. Di questo dovemmo prendere atto con l’azione dei nuovi sindaci revisori dopo che era stato cambiato il direttore. Anche i revisori hanno fatto emergere irregolarità, tra cui la mancanza dell’inventario del patrimonio. Così il direttore ha rimosso il ragioniere capo e abbiamo cercato di gestire al meglio le cose: 2014 e 2015 sono stati ricondotti all’attivo con risparmi, tagli, e attivazione di nuovi introiti. A quel punto serviva un contributo straordinario per sanare la situazione, ma non è stato possibile ragionare con l’attuale assessora Fratoni che non abbiamo incontrato. Da 5 mesi sono fuori dal Parco, e i bilanci ancora non sono stati portati in consiglio regionale. Chi ha fatto venire alla luce queste cose, cioè io, il direttore Gennai, e i revisori, ora non ci sono più. E le relazioni del commissario sono all’attenzione della Procura e della Corte dei conti».