Comitato autogestisce un appartamento. "E’ disponibile per chi ha bisogno"

Due nuclei hanno trovato la soluzione e l’hanno lasciato a dei bisognosi

Michelangelo Di Beo (a destra) all’interno della casa di Torre del Lago

Michelangelo Di Beo (a destra) all’interno della casa di Torre del Lago

Viareggio, 18 agosto 2017 - Il prato del giardino è curato, quasi all’inglese. "Ma quando siamo entrati in questa casa, quattro anni fa – racconta Michelangelo Di Beo dell’Unione Inquilini – ci siamo trovati di fronte una sorta di foresta". È una storia che profuma di successo quella che arriva da Torre del Lago, dove alla fine del viale dei Tigli sorge un immobile di proprietà comunale recuperato dai movimenti di base dopo anni di abbandono totale: "Nel 2013 abbiamo portato a vivere qui due famiglie in difficoltà – continua Di Beo – e con un lavoro immane, decespugliatori alla mano, siamo riusciti a ripulire l’immobile. Questa casa era un ricettacolo di spaccio, delinquenza e prostituzione: oggi, dopo quattro anni, anche i Carabinieri ci dicono che la situazione è cambiata: prima ricevevano in continuazione chiamate dai campeggi qua intorno con richieste di intervento, mentre adesso la zona è molto più tranquilla".

Ma ripulire e riqualificare gli edifici abbandonati è un compito che i movimenti – Unione Inquilini e Brigata Antisfratto – riescono ad assolvere con costanza nei contesti in cui intervengono. Mentre a Torre del Lago, per la prima volta, si è percorso il passo successivo: "Le due famiglie che hanno abitato qui per quattro anni sono riuscite a reinserirsi, hanno trovato lavoro e non versano più nelle condizioni socio-economiche insostenibili del 2013. Per questo, così come indicato nei nostri regolamenti, hanno lasciato l’immobile occupato trovando casa sul mercato privato. E noi siamo riusciti a dare un tetto sopra la testa ad altre due famiglie in emergenza abitativa che abbiamo selezionato in base alle nostre graduatorie: si tratta di quattro adulti e un minore. È una sorta di cerchio che si chiude nella nostra gestione dell’emergenza abitativa: stiamo riuscendo a fare rotazione e a mantenere queste situazioni complicate in uno stato dinamico, dando un appoggio concreto alle persone. E tuttavia è anche un segnale all’amministrazione: con la buona volontà le cose si possono fare. Solo che bisogna tenere conto dei tempi sociali e non di quelli burocratici".

Una gestione dell’emergenza, dicevamo, che è dovuta passare per canali alternativi a quelli ufficiali. Con i quali, almeno per ora, continua a non esserci dialogo: "Torniamo a chiedere all’assessore Tomei di incontrarci, se non come movimenti almeno come sindacati, per discutere di queste problematiche – conclude Di Beo – ma nonostante tutti i nostri tentativi, non riusciamo a farci ricevere. Sembra che ci sia la volontà di non avviare alcun tipo di dialogo".

La speranza è che questo grandissimo traguardo ottenuto a Torre del Lago possa finalmente sparigliare le carte in tavola. A vantaggio di tutti.