Scuola, l’ala 'spezzata' del Colombo riprende vita. Finiti i primi lavori

Sistemati i tabelloni crollati nella tromba delle scale e nella stanza adiacente. Entro Natale anche il piano superiore dovrebbe essere risistemato

Protesta Colombo

Protesta Colombo

Viareggio, 1 dicembre 2017 - "E pur si move". Una stanza e le scale sono già state restituite all’uso dell’Alberghiero Marconi dopo che gli ennesimi crolli avevano bloccato in parte l’agibilità nell’istituto. La ditta incaricata dei restauri e della messa in sicurezza, con procedura di somma urgenza, lavora: è la Sicurtecto di Firenze. E la conferma viene proprio dal preside Lorenzo Isoppo, che da sempre si sgola per la scuola che dirige.

Gli operai intervenuti da sabato scorso hanno rimesso a posto la tromba delle scale dove erano caduti i tabelloni del controsoffitto, sfracellati a pian terreno dove hanno messo fuori uso la stanza collegata. Con oggi l’utilizzo di queste strutture dovrebbe essere garantito. La ditta ha lavorato a spron battente, oggi dovrebbe smontare i ponteggi in questa zona del Colombo. Per non bloccare le lezioni la maggior parte dell’intervento è stato fatto di pomeriggio. Da lunedì invece dovrebbe iniziare l’intervento più massivo, la risistemazione del terzo piano tuttora chiuso. Deve essere risolto il problema dell’infiltrazione d’acqua dal solaio, e vanno cambiati o ricostruiti i blocchi del controsoffitto che avevano ceduto: lasciando calocinacci in aule e nell’adiacente laboratorio di cucina, che al momento non è praticabile al pari dell’intero ultimo piano, per ragioni di sicurezza. «Parlerò con la Provincia per avere certezze della prosecuzione dei lavori», ha detto ieri Isoppo. La speranza dei professori e dei ragazzi è che da lunedì prosegua, senza soluzione di continuità, il lavoro con l’attacco al terzo piano.

Se l'azienda incaricata dalla Provincia rispetterà le previsioni, per Natale dovrebbe essere tutto a posto e l’utilizzo pieno del terzo piano tornerebbe nella disponibilità di chi programma lezioni teoriche e pratiche. Dopo il crollo il laboratorio di cucina in alto, quello più nuovo, è diventato off-limits e il preside ha dovuto rivedere le turnazioni. Attualmente sono disponibili solo le due cucine nel seminterrato, quelle che si allagano quando piove. Per mantenere la didattica l’alberghiero ha incrementato l’uso delle cucine superstiti «Ci siamo stretti un po’ – scherza il preside – e abbiamo programmato qualche lezione teorica in più al posto di quelle pratiche». Ma i cuochi imparano ai fornelli, non alla lavagna: e quindi è urgente tornare alla normalità, soprattutto per i ragazzi di quinta che l’anno prossimo avranno l’esame di maturità.