Mare pulito, l'attacco di Viareggio: "Il peracetico non funziona"

Durissimo atto di accusa del sindaco Del Ghingaro contro il collega camaiorese: "Del Dotto ora faccia un passo indietro"

Una scena che si spera di non vedere la prossima estate in Versilia

Una scena che si spera di non vedere la prossima estate in Versilia

Viareggio, 21 maggio 2017 - Il peracetico sembra non funzionare. Questo il parere del sindaco a un mese dall’inizio della sperimentazione perché a suo dire «i primi campionamenti confermano i timori da più parti espressi: la carica batterica presente all’interno delle vasche di sperimentazione lungo la fossa dell’Abate, non ha subito quel sostanziale abbattimento che ci si attendeva». Giorgio Del Ghingaro si dice molto preoccupato. «Sarebbe un altro anno perso, una nuova estate appesa agli effetti di un acquazzone, una montagna di soldi pubblici buttati» sottolinea GDG da sempre scettico nei confronti del procedimento.

Secondo i dati comunicati dall’Università nell’idrovora di via Fratti, l’abbattimento batterico è insoddisfacente in 67 campioni su 100 per E.coli e nell’89% dei campioni per gli enterococchi intestinali. Nel secondo punto di prelievo, in ingresso nell’idrovora, la situazione addirittura peggiora. Va un po’ meglio nell’idrovora di Villa Luporini, ma anche qui l’abbattimento della carica batterica si osserva solo in 57 casi su 100. Non solo, basta un po’ di pioggia e la riduzione dell’abbattimento medio scende al 25% dei campioni: in pratica tre su quattro, dopo il peracetico, sono ancora contaminati. «E’ passato circa un anno da quando il sindaco di Camaiore decise senza alcuna comunicazione preliminare agli altri Enti coinvolti, di recedere dall’accordo con la società proprietaria del brevetto per la ionizzazione delle acque: ionizzazione che sembrava la panacea di tutti i mali e che era stata da lui fortemente voluta» continua Del Ghingaro.

«In quell’occasione Viareggio chiese una rendicontazione precisa su quanti fondi regionali fossero stati spesi, con quali criteri e soprattutto quanti ancora ne restassero – aggiunge il primo cittadino -. L’11 aprile scorso, dopo 12 mesi circa di attesa, abbiamo finalmente appreso che in totale sono stati spesi 900mila euro prima ancora di partire con la sperimentazione vera e propria: 130mila euro in più di quelli stanziati dalla Regione. E ancora nessuno degli Enti coinvolti ha ricevuto alcuna rendicontazione degli stessi al fine di capirne le modalità di utilizzo. La Corte dei Conti immagino troverà in questo modus operandi più di uno spunto di intervento». «Sul tema dell’utilizzo di acido peracetico, continuiamo a nutrire molti dubbi e perplessità tuttavia continueremo a collaborare con serietà e correttezza» sottolinea il primo cittadino. Il Comune di Viareggio sta facendo la sua parte nell’attuazione dell’accordo di balneazione, sia attraverso le opere di implementazione della rete fognaria sia fornendo tutto il supporto necessario relativamente alla sperimentazione, tanto che dopo i primi risultati poco rassicuranti è stato provveduto a ripulire ulteriormente le vasche e i collettori. «Viareggio non può aspettare in silenzio e rischiare di subire gli effetti di una gestione avventata. Chiediamo al sindaco del Comune limitrofo un passo indietro».