Balneazione, l'uso dell'acido peracetico raddoppia

"Giovedì decidiamo l’uso nei fossi". Riunione con Arpat a Firenze: da ieri la dose è 2 parti per milione

La straordinaria siccità di questa estate favorisce i dati positivi delle analisi dell’acqua del mare fatte dai tecnici Arpat. Ciò nonostante i sindaci premono per l’uso del peracetico negli alvei dei fiumi

La straordinaria siccità di questa estate favorisce i dati positivi delle analisi dell’acqua del mare fatte dai tecnici Arpat. Ciò nonostante i sindaci premono per l’uso del peracetico negli alvei dei fiumi

Camaiore (Lucca), 6 agosto 2017 - Nonostante le recenti polemiche il peracetico non lascia ma raddoppia. Da giovedì il dosaggio di acido antibatterico nelle idrovore passerà da una a due parti per milione. E’ quanto deciso nell’ultima riunione tenutasi in Regione e presieduta dall’assessore toscano all’ambiente Federica Fratoni, presente anche l’Arpat che aveva sollevato problemi sulla sperimentazione in corso. E proprio a Firenze i sindaci Alessandro Del Dotto di Camaiore, che rappresenta l’ente attuatore del progetto, e il collega pietrasantino Massimo Mallegni, si sono raccomandati: "Accelerate i tempi e fate partire al più presto l’immissione diretta del peracetico nell’alveo dei fiumi".

Alla riunione in Regione hanno partecipato anche Edo Bernini direttore ambiente della Regione; Sara Pescaglini di Camaiore (che rappresentava anche Seravezza); Federico Pierucci di Viareggio; Maria Letizia Franchi dell’Arpat Versilia; e la professoressa Anna Laura Carducci dell’Università di Pisa, che guida la sperimentazione scientifica. Il risultato del confronto Arpat-Università è che da ieri mattina il dosaggio del peracetico nelle idrovore è stato portato a 2 ppm, il doppio di quanto immesso all’inizio della sperimentazione, visto che è stata accertata la non tossicità della diluizione in uso. Gli universitari hanno ribadito i dati positivi fin qua raccolti, difendendo la prosecuzione della sperimentazione, mentre Arpat ha precisato di non essere pregiudizialmente ostile al peracetico, e ha ricordato il proprio ruolo di legge, cioè di ente di controllo.

Giovedì 10 agosto, in comune a Camaiore, ci sarà una nuova riunione con gli stessi partecipanti, per analizzare i risultati dei campionamenti dei prossimi giorni col peracetico a 2 parti per milione. In base ai risultati sarà deciso se avviare la sperimentazione direttamente negli alveri dell’Abate, del Motrone e del Fiumetto, oppure no. Ma Mallegni e Del Dotto hanno chiesto di fare presto, e passare all’immissione in alveo quanto prima, per valutare i risultati durante la stagione estiva. I sindaci hanno ricordato che la sperimentazione complessiva dura sì due anni, ma l’effetto del peracetico nei fiumi andrebbe osservato d’estate, quando c’è anche l’effetto antibatterico degli ultravioletti solari, e non nel prossimo autunno inverno, o addirittura a primavera 2018.

Comunque l’assenza di pioggia, che pure sta creando notevoli problemi all’approvvigionamento idrico e all’agricoltura in tante zone della Toscana, ha finora favorito la balneazione in Versilia. Se e quando arriveranno i temporali, ci sarà la definitiva prova del 9 sull’efficacia dell’acido peracetico.