Viareggio, 22 aprile 2014 - FORSE come mai in passato Burlamacco è chiamato a interrogarsi seriamente sul suo futuro, sulle sue prospettive, sulla sua stessa sopravvivenza. Lo farà oggi pomeriggio quando il presidente della Fondazione Carnevale Stefano Pasquinucci guarderà i suoi consiglieri in faccia e gli dirà che i soldi sono ridotti all’osso. E dopo affronterà i carristi per vedere di individuare tutti assieme una soluzione. Alle 17 di oggi infatti è stata convocata la riunione del Cda e del Cdi della Fondazione, cui seguirà alle 18 — sempre a Palazzo delle Muse — l’incontro con i costruttori.
«La situazione — taglia corto Stefano Pasquinucci — è difficile. Drammatica, direi. Il quadro che mi hanno fatto in comune alla riunione di venerdì scorso, purtroppo, lascia poco spazio alla speranza».
E questo nonostante lo scorso anno Burlamacco abbia ottenuto un bel tesoretto di 300 mila euro dagli incassi al botteghino.
«E’ il segno che la manifestazione ancora regge e tira. E’ un segno che questo patrimonio non va disperso. Proprio ora che, anche a livello europeo, stiamo ragionando di possibili contributi. Ma, ripeto, la situazione debitoria del Comune è molto, molto grave. Inutile nasconderlo».
A tal punto che non si sa se il Comune è in grado di erogare il contributo dello scorso anno e a maggior ragione non si sa se taglierà o addirittura annullerà il contributo del 2015...
«Appunto. E senza i soldi promessi per l’edizione 2014 non siamo in grado di pagare i fornitori e le spese già sostenute per allestire la manifestazione».
Bisogna entrare nell’ordine di idee di ridimensionare la manifestazione? Meno carri o un drastico taglio per ogni costruzione?
«E’ ancora presto per dirlo. Iniziamo a discuterne domani (oggi per chi legge) con gli altri rappresentanti della Fondazione e con i carristi stessi. Ma certo sono tutte soluzioni da tenere in considerazione».
Sponsorizzare i carri è una strategia possibile?
«Secondo me sì. Con forme e modalità tutte da studiare. L’importante, ripeto, è che tutti facciano di tutto per salvare il Carnevale e il Festival Pucciniano, che sono le due manifestazioni regine della nostra città. Anzi, io credo, che Carnevale e Pucciniano, possano rappresentare il rilancio stesso della città, una sorta di inversione di tendenza».
Anche perché immaginare Viareggio senza il Carnevale è impossibile...
«E’ impossibile per storia, tradizione e cultura. Ma lo è anche per una questione economica. Basti pensare alle ripercussioni che avrebbe sulle attività come alberghi, ristoranti, pubblici esercizi che nel mese di Carnevale riescono ad aumentare gli incassi e contemporaneamente a offrire lavoro a chi altrimenti sarebbe disoccupato».
Paolo Di Grazia