Viareggio, 29 marzo 2014 - UNA RAGNATELA invisibile che avvolge tutta la città: dalla Bufalina alla Fossa dell’Abate. Sono complessivamente ventisette a Viareggio gli impianti di telefonia mobile (per un totale di 57 antenne) previsti dal piano di localizzazione adottato nel 2007 dal sindaco Marcucci e definitivamente approvato, dopo la valutazione delle osservazioni dei cittadini e dei gestori della telefonia, nel 2009 dalla giunta Lunardini. Tra questi è compreso anche l’impianto numero 12, alla sottostazione elettrica delle Ferrovie, che recentemente ha allarmato i residenti di via Matteotti che hanno vista spuntare un’antenna sopra le proprie teste all’improvviso. Sopra le teste dei bambini dell’asilo di via Cairoli. Sopra il parco giochi del quartiere. Perché con le antenne funziona proprio così: un giorno non ci sono. E il giorno eccole, svettare alte e far paura.

I TECNICI del Comune assicurano che in prossimità degli impianti attivi le emissioni, in base a dei monitoraggi annuali, non hanno mai superato la soglia di pericolo nelle aree abitate fissata a 6 volt per metro dal decreto ministeriale 381 del ’98, ma anzi «restano tutte comprese entro i 3 volt». Sulla famigerato «impianto 12», che potrà accogliere fino ad un massimo di due antenne, il sindaco Betti ha annunciato che non appena entrerà in funzione avvierà con l’Arpat dei controlli, per certificare i livelli delle emissioni. Ma ormai è evidente che ogni centimetro cubo d’aria è intriso, invaso, dalle onde elettromagnetiche. C’è chi sostiene che non siano dannose per la salute, ci sono i fatalisti «e allora che facciamo? Buttiamo via tutti i telefoni...». Ma c’è anche chi si preoccupa, e molto, per la propria salute ma soprattutto per quella dei propri figli. Insomma lo spettro dell’elettrosmog ritorna insistente ogni volta che i cittadini si vedono piazzare un ripetitore davanti a casa. E potrebbe succedere ancora, all’improvviso, davanti a casa di qualcun altro. Perché non tutti e 27 i siti previsti dal piano di localizzazione sono attualmente occupati, restano ancora libere la postazione alla Terrazza della Repubblica, quella al Mercato dei Fiori, al parcheggio della Rondinella, sul traliccio in piazza Mazzini e nell’ultimo tratto del viale Europa a Torre del Lago. Dunque qui, potenzialmente, potrebbero spuntare nuove antenne. Anche domani.

I RESIDENTI di via Matteotti ora, ma in passato fu l’agguerritissima Commissione Varignano, non contestano tanto sulla legalità della questione quanto sul potenziale pericolo della rete invisibile. Perché è proprio nel centro città che si concentra il maggior numero di impianti: 10 solo nella porzione di territorio compreso tra la resede Enel dell’Esselunga e la Stazione Vecchia, con circa 20 antenne. E dormire sonni tranquilli in questa tempesta di onde elettromagnetiche non è affatto semplice. Tuttavia dal Comune sottolineano che una «mappatura sensata delle antenne è potenzialmente molto meno dannosa che l’assenza di ripetitori. Dato che in quest’ultimo caso per agganciare una rete il telefono è costretto a fare lui stesso da antenna e quindi a produrre un campo magnetico più forte e per di più a diretto contatto con l’uomo». Ma viene da chiedersi se fosse proprio necessario autorizzare l’ennesimo impianto proprio nei pressi della stazione già satura di reti elettriche ad alta tensione.