Viareggio, 19 marzo 2014  -  SI RICOMINCIA. Sperando che sia la volta buona. In altre parole che il processo per la strage alla stazione ferroviaria di Viareggio — 32 vittime, decine e decine di ferite: una città che non potrà mai, e ripetiamo mai, dimenticare — possa prendere speditamente la sua marcia verso qualle fase dibattimentale che fin da ora si preannuncia già molto intensa e ricca di possibili confronti molto elettrici. L’udienza odierna, nelle aule del polo fieristico di Lucca, è stata in dubbio fino alle ultime ore per lo sciopero su scala nazionale di tre giorni annunciato dai legali. Ma poi le toghe hanno rimodulato le giornate di astensione,  eliminandone una, proprio quella di oggi.

 

Così stamani il processo va regolarmente in onda in un’atmosfera che si preannuncia già carica di scintille visto che nelle precedenti occasioni non sono mancate le occasioni per confrontarsi, fra accusa e difesa, in maniera molto vivace. Sarà in ogni caso l’ultima udienza prima della sosta di un mese e mezzo, visto che ad aprile — anche con l’iniziale calendario — non erano previste date per l’indisponibilità della struttura dove si svolge il processo.


L’ULTIMO RINVIO della fine di febbraio era stato motivato dal fatto che dopo la riformulazione di alcuni capi di imputazione a carico di alcuni imputati, le difese avevano chiesto di poter prendere in esame i documentati presentati nei giorni precedenti dalla Procura di Lucca. In particolar modo si tratta di elementi che per l’accusa testimoniano come l’ingegner Mauro Moretti non era solo l’amministrazione delegato delle Ferrovie dello Stato, ma anche amministratore di fatto di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) e Trenitalia. Insomma, la Procura è convinta del ruolo «dominante» in tutto l’universo delle Ferrovie da parte di Moretti e con questa convinzione ha prodotto documenti che dal 26 febbraio ad oggi sono stati sicuramente sezionati e messi sotto le lenti di ingrandimento da parte delle difese. E’ quindi probabile che stamani sia l’avvocato Armando D’Apote ad «accendere» i lavori della giornata. Il presidente del collegio giudicante Gerardo Boragine ha dato appuntamento alle 9,30: si preannuncia un’udienza particolarmente viva perché la difesa di Moretti non accetterà, senza fare resistenza, che nei confronti nel suo assistito nel corso del processo sia riformulata l’accusa con un aggravamento del suo profilo di presunte responsabilità.

 

G. L.