Pietrasanta, 16 febbraio 2014 - UNA VOLTA l’immagine della trasgressione casalinga era rigorosamente femmina: quella colf giovane e formosa, con la crestina inamidata e le autoreggenti, protagonista di tanti film osè e inseguita in sogno da milioni di maschi italiani. Adesso la vista di un uomo che ti aspetta la sera a casa con il grembiule e la scopa, può diventare il più potente degli afrodisiaci. 

Parola di Fiorenzo Bresciani, 58 anni e due mogli, presidente dell’Associazione Uomini Casalinghi (As.U.C.), fondata nel 2003 a Pietrasanta. Secondo un’indagine Usa i maschi impegnati nel lavoro domestico perderebbero in virilità: succede anche a lei signor Bresciani?
«Niente affatto, anzi. Quando la donna torna stanca morta dal lavoro e trova già tutto fatto in casa, è più rilassata e disponibile. E l’uomo pure, perchè le faccende domestiche sono faticose ma meno frenetiche e stressanti del lavoro in ufficio. Così diventa molto più facile lasciarsi andare, in tutti i sensi...».
Comenasce l’idea di codificare un uomo meno macho e diciamo così, più ‘delicato’?
«Tutti abbiamo un lato domestico nella nostra natura, si trattava solo di riscoprirlo. Poi la crisi ha fatto il resto, nel senso che l’equilibrio tra famiglia e lavoro è diventata una necessità sociale».
‘Le donne al governo, gli uomini al rigoverno’: è solo uno slogan ad effetto?
«Io sono sempre stato convinto che le donne abbiano una marcia in più, da loro noi uomini possiamo solo imparare. E avrei preferito una donna presidente del consiglio, invece di Renzi».
Qual è il lavoro domestico che le piace di più?
«La mia passione è stirare. Infatti ai nostri corsi sono docente proprio di stirologia e di epistemologia del bucato, perché il bucato per chi non lo sapesse è una vera e propria arte. Anche se la statistica dice che il top, per i nostri iscritti, è passare l’aspirapolvere e caricare la lavastoviglie».
Il segreto di un buon bucato?
«Non cadere nella trappola dell’ammorbidente, che crea una pellicola sul tessuto e impedisce la traspirazione del sudore».
E per lavare i piatti?
«Non usare detersivi, tanto è l’acqua calda che porta via sporco e grasso».
Saranno contente le multinazionali che producono questi prodotti...
«Mi rendo conto che ci sono migliaia di lavoratori da salvaguardare ma anche qui basterebbe un po’ di buonsenso, per esempio i detersivi ecologici funzionano benissimo».
In dieci anni siete passati da 5 a 6.000 iscritti, fate corsi e libri, interviste ai media di tutto il mondo e commerciate una vostra linea di prodotti: com’è cambiata la sua vita?
«È cambiata in meglio, ma solo da quando ho tolto il mio numero di telefono dal sito. Così nessuno può svegliarmi ancora in piena notte per chiedermi come si sbiancano le camicie».