Viareggio, 13 febbraio 2014 - Impariamo di nuovo ad amarci, a vedere la nostra bellezze. E allora sì che saremo ricambiati. Facciamo vedere di che cartapesta siamo fatti, mancano solo 2 giorni e l’attenzione si accenderà su questa città. Povera, ma con delle «potenzialità grandissime». Come le materie che la caratterizzano; l’acqua, la carta, il legno, le idee. Pone proprio l’accento su «potenzialità» il presidente della Fondazione Carnevale Stefano Pasquinucci per presentare la 140° edizione del Carnevale.

Che non sarà una vetrina di ospitate popolari, «sarà piuttosto l’occasione per riconoscerci in un evento collettivo e straordinario». E farlo conoscere per quello che, semplicemente, è. Non è un caso che il Burlamacco d’oro quest’anno sarà consegnato alla Rai. «Che da sessant’anni — lo motiva Pasquinucci — ci accompagna. Concendendoci lo spazio per dimostrare chi siamo».

E che tra gli invitati ci sia Matteo Renzi «Come sindaco di Firenze — sottolinea — perché è importante che il Carnevale entri a pieno titolo nel circuito delle meraviglie della nostra Regione». Ma anche come simbolo della città del Rinascimento, dalla quale Viareggio ha preso a prestito un sigillo di Lorenzo de’ Medici per fermare il suo spirito: «Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza».

Ed oggi è «lieto» anche il sindaco Leonardo Betti «perché per quanto sia difficile amministrare questa città, ci sono momenti, come questo, in cui non puoi che esserne orgoglioso» dice, tradendo la sua passione infinita per il Carnevale. Costruito, mattone su mattone, da tutta la città. Dai carristi ai figuranti, dalle istituzioni alle famiglie che fanno un sacrificio pur di comprare il biglietto cumulativo.

Perché «ogni coriandolo — prende a prestito un’intuizione del padre, l’assessore alla cultura Glauco Dal Pino — ha fatto il Carnevale. Anche quello che ti ritrovi in una tasca quando meno te l’aspetti in piena estate». L’invito è chiaro: la città, come ogni singolo coriandolo, deve farlo questo Carnevale. Che conta oltre 150 appuntamenti collaterali, che ha riconquistato i rioni, che riproporrà i veglioni nei suoi salotti. Che farà squadra con il festival Puccini ed Europacinema, e che lancerà un club aperto agli amanti della manifestazione.

Carnevale che comincerà sabato, dalle 18, con la «Ballata delle quattro stagioni»: uno spettacolo in omaggio alla vita, che celebrerà il gemellaggio con Macao, e il «Mi riordo» di Egisto Malfatti. E che sarà impreziosito da un alza bandiera davvero speciale, di cui nessuno svela i dettagli, ma che assicurano sarà l’emblema di un bel messaggio universo. Un Carnevale in divenire, perché non sono bastati cinque mesi alla Fondazione per definire tutti i tasselli di questo immenso puzzle. «Certamente ci saranno delle novità. Per l’ultimo corso — conclude Pasquinucci — stiamo cercando di concludere una sorpresa assolutamente incredibile».

Martina Del Chicca