Viareggio, 6 dicembre 2013 - ZARA o qualche altra grossa società per un megastore al Cinema Eolo. Il Teatro Eden finalmente di proprietà del comune. E i diritti di superficie del Gran Caffè Margherita, a saldo, in proprietà definitiva al titolare dei muri dello storico edificio della Passeggiata, simbolo del Liberty viareggino. E’ uno scenario, una proposta, su cui è chiamata a decidere la giunta Betti.

DA TEMPO la Bertuccelli Srl, proprietaria di questi immobili e concessionaria del comune, è alle prese con la crisi delle sale cinematografiche. La gestione è ormai anti economica. E da anni l’avvocato Renzo Migliorini, che curava gli interessi societari della moglie Anna Vittoria Bertuccelli e della cognata prima di morire prematuramente la scorsa estate, aveva intavolato trattative col colosso dell’abbigliamento low cost Zara che, nei vani dell’Eolo, voleva e ancora vorrebbe aprire un grande monomarca, comprensivo del settore Zara Casa che, in altri store dell’azienda più vicini a Viareggio, non è presente.


ADESSO, dopo qualche incontro tra i privati e l’amministrazione comunale, sul tavolo della giunta c’è una nuova proposta: la Bertuccelli Srl chiede il cambio di destinazione dell’Eolo, e anche l’acquisto dei diritti di superficie del Margherita. In cambio, a scomputo di oneri e valutazioni immobiliari, offre al comune la cessione del Teatro Eden, la cui parte retrostante, i vecchi camerini, è già di proprietà pubblica (ancorché inutilizzabile).

IN GIUNTA circolano i pareri più disparati. I più coinvolti nella decisione sono ovviamente il sindaco Leonardo Betti, poi l’assessore Glauco Dal Pino per gli aspetti culturali, e Alessandro Caprili per gli aspetti economico-finanziari, oltre che patrimoniali. Per esempio c’è chi teme, con la cessione dei diritti di superficie e quindi l’uscita dell’immobile dai vincoli del capitolato della Passeggiata, una trasformazione commerciale del Gran Caffè Margherita.

Dimenticando però che l’edificio è vincolato dalle Belle Arti, e comunque resterebbero al comune gli strumenti di controllo del piano del commercio e, quando sarà approvato, del piano delle funzioni. Poi c’è chi ricorda che quando Ermete Zacconi costruì l’Eden, un «cassettone» da tanti considerato generosamente un fiore all’occhiello della città, badò a risparmiare su tutto e quindi le fondamenta difficilmente consentiranno ulteriori trasformazioni, salvo grosse spese in strutture di rinforzo. Eppure qualche anno fa sembrava che il teatro comunale fosse una priorità vitale per Viareggio... al punto di tentare di far cadere l’allora giunta Costa con una specie di golpe interno alla sinistra, quella che oggi fa capo al Pd.


INFINE c’è il Cinema Eolo, il meno pregiato dei tre edifici dal punto di vista architettonico. Ai tempi della giunta Lunardini, che come per molte altre questioni non decise nulla (e nemmeno approvò il piano delle funzioni redatto dall’ex assessore Antonio Cima), s’era fatta strada l’ipotesi di svincolare il cinema purché la proprietà, nella ristrutturazione, conservasse una piccola sala per proiezioni d’essai. E’ il vecchio tema delle salette pubbliche o a uso culturale che la sinistra viareggina tira fuori ogni volta che c’è da fare una scelta di cambiamento su qualche parte importante della città, sia essa pubblica o privata.

Ci provarono, sempre con la giunta Costa, infilando una saletta da 200 posti nelle nuove costruzioni dell’ex casa del fascio, il cui cantiere è oggi a gambe all’aria. Venne ipotizzata anche col centrodestra per autorizzare la trasformazione commeciale e abitativa dell’ex Cinema Centrale, morto e sepolto. L’hanno ritirata fuori, nella maggioranza di Leonardo Betti, per giustificare la «speculazione pubblica a fin di bene» dell’ex caserma dei carabinieri, che la Provincia vuol vendere per appartamenti, lasciandoci qualche stanzetta a uso pubblico.


E COSI’, in una città che da 20 anni sperpera soldi nella fallimentare gestione del centro congressi pubblico al Principino, si va avanti progettando di disseminare il centro di salette e stanzette, senza mai dotare Viareggio di un vero, grande, centro culturale o convegnistico. Ma torniamo all’Eolo e a Zara: a Milano lo store principale è in piazza Duomo, accanto alla Rinascente, e non ha affatto provocato la decadenza dei negozi nelle gallerie della zona. Anzi.