Viareggio, 13 novembre 2013 - Si è conclusa dopo le 16 di questo pomeriggio la prima udienza del processo per la {{WIKILINK}}strage di Viareggio{{/WIKILINK}}. Un'udienza praticamente tecnica che ha permesso di dare l'avvio alla parte dibattimentale del processo che vede chiamati alla sbarra come imputate 33 tra persone e aziende, a vario titolo chiamate in causa per quanto avvenne il 29 giugno alla stazione di Viareggio, quando, lo scoppio di una cisterna causò la morte di 32 persone. Il dato saliente di questa giornata è la mancata costituzione di parte civile da parte dell'avvocatura dello Stato, che ha dichiarato di avere in corso una transazione per chiudere questa vicenda.

Ha fatto clamore nel corso della giornata la decisione dello Stato di non costituirsi parte civile al processo. La posizione è stata annunciata dall'avvocato di Stato Gianni Cortigiani che rappresenta la Presidenza del Consiglio dei ministri e i Ministeri dell'Ambiente e degli Interni. Cortigiani ha spiegato durante l'udienza che fra lo Stato e le assicurazioni di Fs e Gatx (la società proprietaria del convoglio che deragliò) ''c'è una transazione in fase di definizione'' per un risarcimento che il legale definisce ''sostanzioso''. La proposta di transazione in questo momento è all'esame dell'Avvocatura Generale, che la prossima settimana si riunirà per valutarla. Dopo servirà il via libera dei ministri e della Corte dei Conti. Al momento non è stata resa nota la cifra, ma si parla di alcune decine di milioni di euro. 

Dopo le numerose reazioni di sdegno arrivate da diversi esponenti del mondo politico e istituzionale e da parte dei familiari delle vittime della strage che erano fuori dal Polo fieristico di Lucca, in serata Palazzo Chigi ha inviato una nota per spiegare meglio la decisione: "Il governo ha ritenuto di non dar seguito all'esercizio dell'azione civile per i danni subiti dalla presidenza del consiglio e dai ministeri interessati a seguito del tragico incidente avvenuto a Viareggio il 29 giugno 2009 perché è di imminente definizione un accordo che assicura in via stragiudiziale il pieno risarcimento dei pregiudizi sofferti. Le esigenze di accertamento processuale sono garantite dal lavoro dell'ufficio del pubblico ministero della Repubblica".

MA ECCO LA CRONACA DELLA GIORNATA:

I familiari delle vittime sono arrivati al polo fieristico di Lucca uniti in corteo, con le foto dei loro cari strette sul petto e un cartellone per chiedere, nero su bianco, giustizia. Accanto ai familiari, oltre ai rappresentanti delle istituzioni - il sindaco di Viareggio Leonardo Betti, la vice sindaco Gloria Puccetti e il presidente della Provincia Stefano Baccelli -  molti, tantissimi, viareggini, ma anche i familiari di altre vittime di stragi italiane che attendono verità.  come quella della Moby Prince. Fra le bandiere anche una con la scritta ''No tunnel Tav Firenze'' e quelle in cui si chiede uno ''stop'' agli sfratti e ai pignoramenti.

Alle 9.54 è iniziata l'udiena. Durante la mattinata si è svolta la prima parte per chiarire se quell’incidente, che è costato la vita a 32 persone, fu il frutto di una serie nera di coincidenze imprevedibili o se invece fu figlio di una serie di colpe e negligenze attribuibili, secondo una precisa catena di responsabilità, a ciascuno dei 33 imputati dei quali sono presenti all'appello del giudice Gerardo Boragine: Daniele Gobbi Frattini, Giuseppe Pacchioni, Paolo Pazzadini e Massimo Vighini della Cima Riparazioni, una delle otto società rinviate a giudizio insieme a Fs, Trenitalia, Rfi, Gatx  Austria, Gatx Germania e Officina Junghental.

Esaurito l'appello dopo oltre un'ora di udienza, lo Stato non si è costituito parte civile. Ad annunciarlo l'avvocato di Stato Gianni Cortigiani che rappresenta la Presidenza del Consiglio dei ministri e i Ministeri dell'Ambiente e degli Interni. L'avvocato ha spiegato che fra lo Stato e le assicurazioni di Fs e Gatx (la società proprietaria del convoglio che deraglio') ''c'è una transazione in fase di definizione'' per un risarcimento che il legale definisce ''sostanzioso''. La proposta di transazione in questo momento è all'esame dell'Avvocatura Generale, che la prossima settimana si riunirà per valutarla. Dopo servirà il via libera dei ministri e della Corte dei Conti. Al momento non è stata resa nota la cifra, ma si parla di alcune decine di milioni di euro. Oltre alle circa 100 parti civili che si sono costituite durante l'udienza preliminare stamani hanno fatto richiesta di costituirsi parti civili   fra gli altri, le associazioni Codacons e Cittadinanza attiva  e anche don Raffaello Piagentini, sacerdote di Carrara zio dei piccoli Luca e Lorenzo. Si è costituito parte civile il sindacato Cgil nazionale, regionale e provinciale.

Dopo una pausa l'udienza è ripresa con le eccezioni della difesa. Gli avvocati delle società imputate hanno contestato alla corte la validità della notifica della citazione in giudizio, poiché nel decreto al responsabile civile risulta sconosciuto il mittente. Non indica poi nè quali sono i soggetti coinvolti nè quale sia la colpa che gli viene attribuita. L'avvocato D'Apote, di fs e Mauro Moretti, chiede al tribunale di valutare i requisiti di tutte (non solo quelle nuove) le parti civili e qualora venga ravvisato che questi requisiti non siano validi venga disposta d'ufficio l'esclusione con ordinanza. Cioè, chiede al tribunale di rivalutare l'ammissione di tutte le parti civili anche quelle già accolte in fase di udienza preliminare.

L'ultima fase dell'udienza si è concentrata sull'eventuale nullità del decreto di citazione in giudizio sollevata dai responsabili civili. Per la discussione sulle varie eccezioni rispetto alle costituzioni di parti civili, in particolare enti e associazione. Si è conclusa dopo le 16 con rinvio al 27 novembre