Viareggio, 16 ottobre 2013 - Rinvio a giudizio: lo ha chiesto, per un medico e due infermiere che lavoravano all’interno del carcere e la direzione ospedaliera di Grasse, la Procura francese. Il dramma è la morte di Daniele Franceschi, il viareggino di 36 anni deceduto in circostanze misteriore proprio nel carcere di Grasse nell’agosto di tre anni fa. La decisione è stata presa dal pubblico ministero Jean Luc Moreau al termine di una lunga fase istruttoria che si è fatta largo in mezzo a ritardi, rinvii e - probabilmente, per una forma di sciovinismo, almeno nella fase iniziale - anche di una sorta di "menefreghismo da parte delle autorità francesi, visto che la vittima era un italiano", come hanno a lungo sostenuti i parenti della vittima.

L’accusa di omicidio colposo è stata rivolta contro il dottor Jean Paul Estrade e le infermiere Francoise Boselli e Stéphanie Boselli: per la Procura sono responsabili di non avere valutato in maniera adeguata lo stato di salute di Daniele Franceschi, una volta ricoverato nell’infermeria del carcere in diretto collegamento con l’ospedale della stessa città. In pratica, per il pm Moreau sia il medico che le sue collaboratrici hanno sottovalutato il quadro clinico che emergeva dalle analisi del sangue e dai tracciati dell’elettrocardiogramma di Daniele Franceschi. Proprio da questo comportamento colposo - un altro detenuto e anche una delle guardie carcerarie avevano fatto presente che il giovane stava male da parecchie ore - si sarebbe poi arrivati alla morte per infarto del giovane viareggino.

La famiglia di Daniele Franceschi, in particolar modo la mamma Cira Antignano, ha combattuto una battaglia senza esclusioni di colpi con appelli e dimostrazioni anche in Francia, a Grasse e a Parigi, ma anche di fronte all’ambasciata transalpina di Roma per chiudere "giustizia per Daniele". "Siamo più vicini al processo - ha detto lo zio di Daniele, Marco Antignano - ma dal giorno della sua morte sono trascorsi tre anni e due mesi...". Ora le parti in causa hanno trenta giorni di tempo per presentare osservazioni sul fascicolo della richiesta di rinvio a giudizio. Gli avvocati della famiglia Franceschi, Maria Grazia Menozzi e Aldo Lasagna sono al lavoro.