Viareggio, 20 giugno 2013 - Per Armando D'Apote, l'avvocato difensore dell'ad di Ferrovie Mauro Moretti, le responsabilità della strage ferroviaria di Viareggio, che il 29 giugno del 2009 provocò 32 vittime, "vanno ricercate nella causa del ribaltamento del carro. E quella si conosce, fu la rottura di un assile criccato, che non era stato né installato né fornito da Fs''. E' quanto spiegato oggi dall'avvocato durante l'udienza preliminare. Infatti, dopo la requisitoria dei pm di ieri, oggi davanti al gup hanno iniziato a parlare le difese.

Per D'Apote il fatto che ieri i pm si siano limitati a chiedere il rinvio a giudizio per i 33 imputati è ''un segno di debolezza''.

Il 29 giugno del 2009 un treno carico di gpl deragliò per la rottura di un asse e si ribaltoò transitando dalla stazione di Viareggio. A causa dello squarcio che si aprì in una cisterna il gas uscì ed esplose. Secondo l'accusa quello squarcio fu provocato da un picchetto. Secondo Fs fu un componente indispensabile dello scambio. In ogni caso, ha spiegato l'avvocato D'Apote, ''è ininfluente, perché le responsabilità vanno ricercate nella causa del ribaltamento del carro'', che aveva un asse fratturato che era stato montato e revisionato prima in Germania e poi da una ditta privata italiana.