Viareggio, 17 giugno 2013 - Una delegazione di manifestanti, che questa mattina chiedeva verità e giustizia su quanto accaduto a Daniele Franceschi, il giovane viareggino morto nel carcere francese di Grasse il 25 agosto 2010, davanti all'ambasciata francese a Roma è stata ricevuta dall'ambasciatore francese Le Roy, dal console Jerome Chalencon e dal consigliere politico diplomatico dell'ambasciata.

Secondo quanto riferisce Aldo Lasagna, avvocato della mamma di Daniele Franceschi, Cira Antignano, gli impegni che l'ambasciatore francese Alain Le Roy intende assumersi per far luce sulla morte del giovane viareggino morto nel carcere di Grasse il 25 agosto del 2010 consisterebbero a: un'informativa al ministero della Giustizia francese, per conoscere lo stato di conservazione attuale degli organi estratti dal cadavere di Daniele Franceschi; un'informativa al procuratore di Grasse, per capire quale sia l'esito delle indagini sulla morte del ragazzo, e, ''soprattutto'' l'apertura di un'indagine amministrativa nel carcere di Grasse. 

Cira Antignano ha dichiarato dopo l'incontro con i diplomatici francesi: ''Soddisfatta ma non del tutto. Anche loro vogliono chiarimenti e anche l'ambasciatore è rimasto shoccato per l'estrazione degli organi dal cadavere di Daniele. Ma - conclude - non abbiamo ottenuto più informazioni, come speravamo''.

Con addosso una tunica tricolore e una foto del cadavere del figlio tumefatto, Cira Antignano, mamma di Daniele Franceschi si è presentata atamattina davanti all'ambasciata di Francia a Roma chiedendo ''verita' e giustizia''. Le cause della morte, secondo la madre, ''sono poco chiare''.

''La perizia non arriva, gli organi non so che fine hanno fatto. Hanno detto che e' morto per un infarto ma il corpo era tumefatto. Non capisco perche' poi gli hanno dovuto togliere tutti gli organi senza restituirceli. Nessuno mi leva dalla testa che in quel carcere e' stato picchiato''. La rabbia e' forte, ha confidato ai giornalisti Antignano, come il dolore.

''Continuero' a combattere - assicura - finche' non mi daranno gli organi di mio figlio e non mi diranno la verita' su quanto accaduto. La prossima mossa sara' andare a Parigi''. Antignano chiedeva risposte ''alla Francia e all'Italia: e' una vergogna che nessuno abbia fatto nulla''. Al suo grido disperato al megafono rivolto all'ambasciatore francese (''cosa devo fare per farmi sentire da lei? Mi devo mettere in ginocchio?''), la signora e' stata fatta salire in ambasciata con il suo avvocato, Aldo Lasagna. In piazza Farnese sono rimasti ad attenderla alcuni membri del comitato cittadino di Viareggio per verita' e giustizia su Daniele con striscioni e manifesti, che ricordano anche un'altra vittima italiana del carcere di Grasse, Claudio Faraldi. ''L'unica novita' sulle indagini - ha affermato l'avv Lasagna - e' che si sono allargate anche al personale dell'ospedale civile di Grasse e non solo al personale dell'ospedale del carcere''.