Viareggio, 7 giugno 2013 - TUTTE respinte le eccezioni presentate dagli avvocati difensori nell'udienza preliminare della strage di Viareggio. Alla ripresa del dibattimento toccherà alla Procura entrare finalmente nel vivo del processo. Se ne riparlerà mercoledì 19 giugno data fissata dal Gup Alessandro Dal Torrione per la ripresa dell’udienza preliminare del processo sulla strage del 29 giugno 2009.

Uno stillicidio di sofferenza psicologica per i familiari delle vittime che difficilmente riescono a comprendere (una fatica mentale che del resto condividono con un qualsiasi normale cittadino) la complessità del sistema giuridico italiano e in particolare quello di procedura penale.

IL GIUDICE ha infatti concesso qualche giorno di tempo (una dozzina in tutto, compresi sabato e domenica) per dare la possibilità agli avvocati difensori — come da loro richiesta — di studiare attentamente tutte le carte processuali, soprattutto quelle più recentemente depositate dalla Procura, vale a dire i risultati della relazione della commissione ministeriale d’inchiesta e della Asl. Di qui il rinvio al 19 giugno. Dovrebbe — il condizionale è sempre d’obbligo in situazione del genere — essere l’ultimo.

Dal 19 si procederà a oltranza fino al 12 luglio. Il Gup ha già fissato tutte le date: 19, 20 e 21 giugno, da lunedì 24 a venerdì 28 giugno. Poi dopo la pausa del primo luglio (il Gup è già impegnato con l’udienza preliminare del trentatreesimo imputato) da martedì 2 luglio a venerdì 5 e da lunedì 8 a venerdì 12 luglio. Udienze, insomma, tutti i giorni, confidando in questo modo di resistere alla strategia ostruzionistica dei legali degli imputati, che anche ieri hanno sollevato diverse questioni formali e procedurali. In modo da poter arrivare alla sentenza di rinvio a giudizio prima della pausa estiva. Vista però la calendarizzazione fino al 12 luglio, è difficile pensare che il Gup riesca ad arrivare alla sentenza di rinvio a giudizio entro il 29 giugno, data ovviamente simbolica più di ogni altra.

L’UDIENZA di ieri è scivolata via nella presentazione di varie eccezioni procedurali. Tutte, come si diceva, respinte dal Gup. Non c’è stata invece obiezione sull’acquisizione degli atti della commissione ministeriale d’inchiesta, né ci sono state richieste di riti alternativi. A questo punto è lecito attendersi che nessuno dei 33 imputati farà ricorso all’abbreviato. Alla ripresa delle ‘ostilità’ legali, la parola passerà subito ai Pm che sintetizzeranno le oltre 80 mila pagine che compongono la ricostruzione dell’inchiesta. Seguiranno gli avvocati di parte civile che promettono interventi brevi e ridotti al minimo essenziale. Il tutto dovrebbe esaurirsi al massimo in un paio di giorni fra mercoledì 19 e giovedì 20.

POI SARA’ il turno degli avvocati difensori. E se piove di quel che tuona ci saranno da attendersi interventi lunghi e articolati che andranno avanti per giorni e giorni. Il gruppo dei legali degli imputati tedeschi e austriaci dovrebbero concentrare le loro arringhe il 25 e il 26 di giugno.

Poche parole del procuratore capo Aldo Cicala all’uscita dell’udienza. «Le decisioni dei giudici — dice — si accettano sempre. Attendiamo la ripresa delle udienze. Noi siamo pronti a illustrare il quadro accusatorio». Riguardo all’ipotesi di aggravare i capi d’imputazione prevedendo il dolo, così come proposto dall’avvocato Gabriele Dalle Luche, Cicala si è limitato a dire: «Ci stiamo pensando, ma non posso aggiungere altro».

di Paolo Di Grazia