Viareggio, 29 aprile 2013 -  "Adesso possiamo aspettare il 3 giugno essendoci tolti anche questo peso". Così, Daniela Rombi ha accolto la decisione del giudice per l'udienza preliminare, Alessandro Dal Torrione, di ammettere tutte le parti civili anche nei confronti dei cinque, la cui posizione era stata stralciata alla prima udienza per un vizio di forma nel corso della prima udienza per la strage di Viareggio, avvenuta il 29 giugno 2009, quando, a causa dello scoppio di una cisterna, persero la vita 32 persone.

La Rombi coordina e guida l'associazione che raccoglie i familiari delle vittime.

I cinque: Cima costruzioni e il suo amministratore delegato, Giuseppe Pacchioni; Rfi, Trenitalia e Fs Logistica, infatti, non avevano ricevuto a tempo debito l'avviso di fine indagine da parte della Procura di Lucca e, pertanto, era stato necessario stralciare in un primo momento la loro posizione.

Dopo aver ascoltato le eccezioni sollevate dagli avvocati difensori nel corso della mattinata, tra le quali la più rilevante riguardava le assenze di alcuni avvocati titolari della costituzione di parte civile, che avevano delegato dei sostituti, il giudice Dal Torrione, si è espresso, accogliendo, come già nel corso dell'udienza che riguardava gli altri chiamati a rispondere della strage di Viareggio, le 117 richieste ritenute ammissibili. In questo caso, però non è stato ammesso anche il sindacato Orsa che si voleva costituire nei confronti degli enti, in virtù della legge 231 del 2001.

"Il giudice ha accolto tutte le richieste di costituzione di parte civile - spiega Daniela Rombi, che coordina e guida l'associazione che raccoglie i familiari delle vittime della strage - adesso non resta che sperare che il tempo che ci separa dal 3 giugno passi velocemente, ma siamo molto soddisfatti per quanto abbiamo intanto raggiunto".

 

Fonte: AGI