Viareggio, 22 gennaio 2013 - Indovina chi viene a cena...un amico a quattrozampe.

"Magic Moments" in via Garibaldi (a due passi dal municipio) è il primo dog restaurant dove alle posate dei commensali si accompagna la ciotola del Fido peloso e alle prelibatezze dello chef un menù 'parallelo' di croccantini e snack.

Un’idea della viareggina Stefania Cila che, assieme al padre Stefano, ha avviato un locale dove i padroni possono cenare senza rinunciare alla compagnia del proprio cane. Una formula che spopola all’estero, per la gioia di riccioluti barboncini, mini-chihahua e eleganti levrieri.

"In questo modo - spiega - ho coniugato due mie grandi passioni: quella per la cucina e quella per gli animali visto che ho tre cani e un cavallo. E so bene cosa significa fare una tavolata tra amici sapendo di lasciare a casa il proprio cucciolo; per questo propongo un ristorante dove, in prossimità di ogni tavolo, vengono collocate dai camerieri le ciotole con acqua e cibo in modo da permettere ai cani di pasteggiare a fianco del padrone".

Nelle due pagine del 'dog menù' si spazia dalle scatolette ai biscotti, dal polpettone di manzo e pollo ai croccantini fino a un dessert di gustosi biscottini con porzioni adeguate alla taglia del cane e un prezzo che varia da 1 a 5 euro. Una formula pet-friendly innovativa e di successo visto che il giorno dell’inaugurazione a leccarsi i baffi c’erano un lupo cecoclovacco, un dalmata, un bassotto e tanti simpatici bastardini.

"Ovviamente - precisa Stefania Cila - gli animali possono stare solo nei due saloni e non possono transitare in cucina e devono rimanere al guinzaglio. I padroni devono inoltre garantire che il proprio quattrozampe sia docile. Quando raccolgo le prenotazioni faccio attenzione a non mettere troppi cani in tavoli vicini in modo da non creare disturbo al resto della clientela che da noi può gustare piatti di carne e di pesce. Ho voluto riprodurre al Magic Moments un’atmosfera familiare dove ogni può sentirsi davvero a casa, e con lui anche la sua adorata bestiolina".

Francesca Navari