di BEPPE NELLI

Viareggio, 6 settembre 2012 - ANNI e anni di liti e tensioni, e poi alla chetichella, senza che nessuno sapesse nulla, tutto fatto. Da oggi la concessione del Polo nautico può essere divisa tra i vari cantieri soci. Il comune ha dato l’ok e l’Agenzia del demanio non si è opposta. E i sindacati probabilmente non sapevano nulla.
 

IL 7 AGOSTO scorso, forte di un corposo parere dell’ufficio legale comunale, il dirigente del demanio marittimo Angelo Bertolucci ha scritto all’Agenzia del demanio e al Polo nautico annunciando l’intenzione di «procedere a consentire il subentro ai sensi dell’articolo 46 Codice della navigazione senza formalità legate alla pubblicazione come previsto dall’articolo 18 Regolamento Codice della navigazione» ecc. ecc. Col vincolo che «i subentranti dovranno rispettare tutti gli oneri e obblighi legati all’atto principale compresa la durata e le fase di incameramento delle opere».

La nota è stata inviata all’Agenzia del demanio perché esprimesse un parere. Ma ai sensi dell’articolo 542 del Regolamento codice della navigazione, decorsi 30 giorni scatta il silenzio assenso e in comune sapevano che già in passato il Demanio s’era dichiarato incompetente sulla richiesta di frazionamento. Sapevano che nessuna risposta sarebbe arrivata, e certamente non arriverà stamani, dando il via libera alla divisione della concessione e all’assegnazione delle nuove concessioni a ogni cantiere o azienda soci della Polo nautico: Versilia Supply Service, Eureka, Gianetti, Fipa, Cbi Navi, Benetti Sail Division, Mediterranea, Rossi, Viareggio Super Yacht.


LE PREMESSE dell’atto del dottor Bertolucci ripercorrono la storia della Polo nautico
, nata per occupare l’area produttiva della Darsena appartenuta un tempo alla Sec, e la consistenza delle strutture materiali, ivi compreso il lotto 8 e cioè l’area di alaggio e varo il cui utilizzo, per vincolo concessorio, dovrà sempre rimanere pubblico. La concessione originaria del Polo nautico nasce il 12 marzo 2005 per una durata di 35 anni e riguarda un’area di 36.641 metri quadri, con la presenza di alcuni manufatti già incamerati dallo Stato, per una superficie di 5.768 mq. e una volumetria di 71 mila mc finora solo parzialmente riacquisita dallo Stato, che erano destinati alla demolizione per la ricostruzione di 3 nuovi capannoni. L’atto di sottomissione riporta anche le destinazioni per strutture comuni quali la mensa, realizzata dopo annose vicissitudini.
 

ATTUALMENTE aree e volumi assegnati riguardano strutture alte 15 (primo gruppo) o 17 metri (secondo gruppo). Nel primo gruppo: Versilia Supply Service, 2.679 mq e 24.492 mc; Eureka, 1.326 mq e 12.240 mc; Gianetti, 1.716 mq e 15.840 mc. Nel secondo gruppo: Fipa, 6.537 mq e 72.930 mc; Cbi Navi, 4.898 mq e 65.280 mc; Benetti Sail Division, 1.296 mq e 17.578 mc; Mediterranea, 1.478 mq e 22.593 mc; Rossi, 1.874 mq e 27.880; Versilia Super Yacht, 3.332 mq e 46.070 mc. L’area varo e alaggio supera i 5 mila metri quadri.
PER QUANTO la premessa al frazionamento sia stato un atto dirigenziale, la giunta Lunardini doveva esserne al corrente viste le numerose riunioni che si erano tenute con l’assessore Antonio Cima e alle quali aveva partecipato anche l’ex sindaco. Da stamani inizia l’operazione definitiva.