Viareggio, 25 luglio 2012 - Se fosse stato costruito il muro 'anti-rumore' sul lato via Ponchielli della stazione ferroviaria di Viareggio, si sarebbero potute salvare molte vite nella strage del 29 giugno 2009, in cui 32 persone morirono. E' il responso dei periti della Procura di Lucca.

Da otto anni prima della strage ferroviaria i residenti di via Ponchielli, la piu' colpita dalle fiamme innescate dal convoglio di Gpl deragliato, chiedevano barriere anti-rumore piu' alte. Quelle barriere, scrivono i periti interpellati dalla Procura di Lucca, avrebbero fortemente limitato gli effetti del deragliamento, perche' avrebbero contenuto circa l'84% del gas fuoriuscito.

''L'esistenza di muri pieni, di altezza uguale a quella prevista per le barriere antirumore avrebbe certamente ridotto il passaggio della nube oltre la barriera'', scrivono nella perizia Claudio Chiavacci, comandante provinciale dei vigili del fuoco di Pisa, Nicola Carcassi, docente della facolta' d'ingegneria all'Universita' di Pisa, Francesco Marotta, dirigente Arpat, Marcello Mossa Verre responsabile del dipartimento Arpat di Pisa.

Le barriere sono quelle che i residenti in via Ponchielli chiedevano dal 2001, anche con una petizione poi inviata a Rete ferroviaria italiana, Direzione toscana. Per arrivare a questa conclusione i consulenti della Procura hanno lavorato con simulazioni realizzate utilizzando la strumentazione piu' avanzata a livello europeo, e facendosi supportare da un professionista esperto.

A provocare lo squarcio nella cisterna da cui e' fuoriuscito il Gpl, sostengono ancora i periti (e' anche la tesi della Procura di Lucca), e' stato un picchetto di regolazione delle curve. ''La parte deformata e' priva di qualsiasi segno vivo di abrasione: cio' significa che non ha inciso alcun metallo'', scrive l'ispettore superiore della Polfer di Milano, Angelo Laurino, che spazza via l'ipotesi (sostenuta dai consulenti di Ferrovie, cosi' come dai periti del Gip del Tribunale di Lucca) che a squarciare la cisterna carica di Gpl a ridosso delle case di via Ponchielli, la notte del 29 giugno 2009, possa essere stato il cuore dello scambio.